Amnesty: "le autorità iraniane garantiscano il diritto di manifestazione"

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Amnesty International ha sollecitato ieri le autorità iraniane ad assicurare che venga permesso il diritto di espressione pacifica, di associazione e di assemblea e ha chiesto di aprire un'indagine immediata sulla condotta violenta delle forze di sicurezza nei confronti di migliaia di manifestanti.

Secondo le informazioni in possesso di Amnesty International, agenti di polizia in borghese hanno usato, senza che vi fosse la necessità, bastoni per colpire e disperdere le persone che manifestavano pacificamente, ferendone alcune. Almeno 170 persone sono state arrestate sabato nel corso degli scontri tra le forze di polizia e centinaia di manifestanti nei pressi del ministero degli Interni e in altre zone al centro di Teheran. Tra le persone arrestate ci sono anche figure politiche di rilievo, accusate dalle autorità di aver orchestrato le proteste.

Sebbene le università siano state chiuse, una denuncia ricevuta da Amnesty International indica che 100 poliziotti antisommossa con caschi e scudi hanno inseguito 300 - 400 studenti nei giardini dell'Università di Teheran. Il personale di sicurezza avrebbe anche usato gas lacrimogeni per reprimere la protesta, in particolare nel dormitorio di Pol-e Gisha, a Teheran e in un altro, a Shiraz. Le manifestazioni si sono estese ad altre città quali: Rasht, Mashahd, Shiraz e Ahwaz, dove risiedono molte persone di minoranza araba, Zahedan, nel sudest dell'Iran e centro della minoranza baluchi dell'Iran, Oroumiye, città abitata in prevalenza da curdi e azeri turchi.

Amnesty International ha chiesto inoltre alle autorità di assicurare che i giornali legati agli altri candidati alla presidenza siano autorizzati a riportare le dichiarazioni dei vari candidati. "Amnesty International esprime deplorazione per il fatto che l'annuncio del nuovo mandato presidenziale sia avvenuto tra diffuse violazioni. Noi consideriamo chiunque sia stato arrestato solo per aver chiesto trasparenza e per aver posto domande sugli esiti elettorali un prigioniero politico, che deve essere rilasciato immediatamente e incondizionatamente"- conclude la nota di Amnesty.

Sarebbero sette le vittime durante la manifestazione di ieri a Teheran contro i brogli elettorali. Ieri fonti dell'agenzia Misna contattate nella zona centrale di Teheran confermavano che nonostante la grande partecipazione di popolo, la manifestazione finora è stata pacifica e la situazione in città al momento era tranquilla. Le stesse fonti precisano, infine, che in una città con 12 milioni di abitanti, non è inusuale assistere a manifestazioni di 300.000 persone. “Tuttavia non si ricorda una manifestazione di dissenso politico di questa portata” precisa l’interlocutore della Misna sottolineando come la manifestazione in corso conferma, prima di ogni altra cosa, il confronto politico in corso all’interno delle più alte istituzioni iraniane.

Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato di seguire da vicino la situazione a Teheran dopo la diffusione del risultato delle elezioni che hanno decretato la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad. "La mia posizione e quella delle Nazioni Unite - ha riferito Ban - è che l'autentica volonta' della popolazione iraniana dovrebbe essere pienamente rispettata". [GB]

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