Amnesty: inqualificabile inadempimento sul reato di tortura

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In questa legislatura, deputati e senatori di tutti i Gruppi parlamentari hanno presentato sette disegni di legge per introdurre il reato di tortura. Ciò nonostante, il loro esame procede con inesorabile ritardo. Per questo motivo, a partire da lunedì e per una settimana, gli oltre 200 Gruppi locali della Sezione Italiana di Amnesty International organizzeranno un massiccio invio di fax ai presidenti della Camera e del Senato, chiedendo di accelerare i tempi di discussione e approvazione da parte dei due rami del Parlamento.

"I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro di grazia e giustizia per sapere (⅀) premesso che non è stata ancor introdotta nel nostro ordinamento l'autonoma ed espressa ipotesi delittuosa del reato di tortura, quale sia la posizione ufficiale del governo su tale inqualificabile inadempimento; quali decisioni il Governo, in conformità dell'articolo 10 della Costituzione, intenda adottare per adempiere con urgenza gli impegni assunti in una materia così intimamente connessa al rispetto dei diritti inviolabili della persona, garantiti dall'articolo 2 della Costituzione stessa, ed alla civiltà umana e giuridica."
(Interpellanza n. 2/01945 del 21 settembre 1999, presentata dall'on. Silvio Berlusconi del gruppo parlamentare Forza Italia)

"Sono ormai passati quindici anni da quando l'Italia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi in questo modo anche a introdurre nel proprio ordinamento il divieto esplicito di torturare. Sono ormai passati undici anni da quando Amnesty International ha per la prima volta chiesto al Parlamento italiano di approvare una specifica norma contro la tortura" - ha denunciato Marco Bertotto, presidente di Amnesty Italia. "Concordo in pieno con quanto affermato dall'onorevole Silvio Berlusconi nel 1999: siamo di fronte a un inqualificabile inadempimento".

Contemporaneamente, la Sezione Italiana di Amnesty International e la trasmissione radiofonica Zapping di Aldo Forbice hanno promosso una lettera aperta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché l'obiettivo dell'introduzione del reato di tortura sia raggiunto entro la conclusione del Semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea. La lettera aperta, che ha come primo firmatario Antonio Cassese, già presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e del Tribunale penale per l'ex Jugoslavia, è stata finora sottoscritta dai seguenti direttori di organi d'informazione: Maurizio Belpietro (Il Giornale), Carmine Curci (Nigrizia), Alessandro Curzi (Liberazione), Giovanni De Mauro (Internazionale), Vittorio Feltri (Libero), Aldo Garzia (Aprile), Antonio Polito (il Riformista), Paolo Naso (Confronti), Fabrizio Paladini (Metro), Nino Rizzo Nervo (Europa) e Renato Sorace (Area).

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