Amnesty chiede la fine delle demolizioni e degli espropri

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La distruzione ingiustificata, da parte di Israele, di migliaia di abitazioni di palestinesi e arabi israeliani e di vaste aree di terreno agricolo ha raggiunto un livello senza precedenti e deve essere fermata immediatamente: lo ha dichiarato oggi Amnesty International pubblicando il rapporto "Israele e Territori occupati. Sotto le macerie: la demolizione delle case e la distruzione dei terreni e delle proprietà". Negli ultimi tre anni e mezzo - si legge nel rapporto - "le forze armate israeliane hanno demolito oltre 3000 abitazioni, lasciando senza casa e senza mezzi di sussistenza decine di migliaia di uomini, donne e bambini. Le ragioni invocate da Israele per giustificare la distruzione sono eccessivamente ampie e si basano su procedure e politiche discriminatorie".

Secondo le Nazioni Unite, negli ultimi tre anni a Gaza sono state demolite oltre 2000 case ed è stato distrutto il 10 per cento dei terreni agricoli. In Cisgiordania, quasi il 90 per cento del muro o barriera di sicurezza è costruito su territori occupati e ha causato la demolizione di almeno 600 abitazioni. Il rapporto di Amnesty International denuncia come le demolizioni siano spesso eseguite come "punizione collettiva" nei confronti degli attacchi palestinesi o per favorire l'espansione degli insediamenti illegali israeliani. Entrambe le pratiche violano il diritto internazionale e, in alcuni casi, costituiscono crimini di guerra. Le politiche discriminatorie in materia edilizia rendono praticamente impossibile per gli arabi israeliani e i palestinesi ottenere permessi di edificazione. In Israele, la demolizione delle case per mancanza del permesso di edificazione è un fenomeno ricorrente nel settore arabo e quasi inesistente nel settore ebraico. Gli sfratti forzati e la demolizione delle case si svolgono senza preavviso, e le famiglie hanno poco tempo, o non ne hanno affatto, per lasciare le case e salvare i propri beni. La maggior parte delle demolizioni delle case e delle distruzioni dei terreni non sono soggette a supervisione legale o ad appello.

Amnesty International chiede a Israele di porre fine a tutte le distruzioni illegali delle abitazioni e dei terreni, comprese quelle finalizzate all'espansione degli insediamenti e/o alla costruzione del muro o barriera di sicurezza nei Territori Occupati. Allo stesso tempo, l'organizzazione per i diritti umani chiede all'Autorità palestinese di prendere tutte le misure necessarie a impedire attacchi da parte dei gruppi armati palestinesi contro la popolazione civile israeliana. Amnesty International infine sollecita gli altri Stati, soprattutto gli Usa, a fermare la vendita o il trasferimento di armi ed equipaggiamento usati per compiere distruzioni illegali di case e altre violazioni dei diritti umani.

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