Amnesty: bene lo stop di Obama ai processi militari, ora chiuda Guantanamo

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Amnesty International saluta con favore la sospensione dei procedimenti presso le commissioni militari decisa dal presidente Barack Obama, ma lo esorta a chiudere definitivamente questi tribunali e il centro di detenzione di Guantanamo. Per Amnesty International, la sospensione dei procedimenti presso le commissioni militari "rappresenta un segnale positivo e un passo nella giusta direzione" e l'associazione auspica che "venga seguito dalla rinuncia definitiva a questi procedimenti iniqui". Amnesty International si augura inoltre che l'annuncio di ieri "sia il segno che il governo Usa ripudierà, una volta per tutte, le politiche della precedente amministrazione che tanto danno hanno causato ai diritti umani e al primato della legge".

"Tutte le accuse formulate sulla base dell'Atto sulle commissioni militari dovrebbero essere ritirate e ogni futuro procedimento dovrebbe tenersi di fronte alle corti federali esistenti" - ha dichiarato Susan Lee, Direttrice del Programma Americhe di Amnesty International. Amnesty International si è opposta alle commissioni militari sin dall'inizio, ritenendo le sue procedure non in linea con gli standard internazionali sui processi equi, compreso quello che vieta l'ammissione come prova di informazioni ottenute mediante trattamenti crudeli inumani e degradanti o in altre condizioni illegali.

Prima dell'inaugurazione di ieri, Amnesty International e altre quattro organizzazioni per i diritti umani avevano chiesto al presidente Obama di sospendere tutti i procedimenti delle commissioni militari e di assicurare che il processo nei confronti di Omar Khadr, fissato al 26 gennaio, non andasse avanti. Omar Khadr è detenuto dal luglio 2002, quando aveva 15 anni. Il giudice militare che presiede al suo caso, con una decisione separata, ha deciso di rinviare il processo.

Ieri a Guantánamo la pubblica accusa ha chiesto ai giudici di sospendere per 120 giorni i procedimenti delle commissioni militari nei confronti di cinque prigionieri che, in precedenza, avevano trascorso fino a 4 anni e mezzo di detenzione in centri segreti della Cia prima di essere trasferiti, nel settembre 2006, a Guantánamo. Nel documento si legge che il segretario alla Difesa Robert Gates ha, su ordine del presidente Barack Obama, chiesto al procuratore capo delle commissioni militari di sospendere tutti i procedimenti in corso, per consentire alla nuova amministrazione di "rivedere i casi dei detenuti attualmente a Guantánamo Bay, Cuba, che non siano in attesa di rilascio o trasferimento, allo scopo di determinare la necessità di un procedimento e quale sia la sede migliore per ogni futuro procedimento".

Ieri, inoltre è circolata una bozza dell'ordine esecutivo del neo-presidente americano Barack Obama di una chiusura del carcere di Guantanamo prevista entro il 2009 nell'interesse "della sicurezza nazionale e della politica estera degli Stati Uniti, oltre che nell'interesse della giustizia". Il documento indica anche la revisione dello status di tutti i detenuti e un'immediata ricerca di luoghi alternativi per ospitarli o di paesi disponibili ad accogliere quelli pronti per la scarcerazione. Più volte il neo-presidente aveva detto che tra i suoi primi atti ci sarebbe stato l'avvio delle pratiche per lo smantellamento della base voluta da Bush jr e l'annuncio ufficiale della Casa Bianca, secondo indiscrezioni, potrebbe arrivare giovedì.

Sabato scorso Amnesty International ha promosso manifestazioni in diverse nazioni per chiedere al presidente Obama la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo Bay, sette anni dopo la sua apertura. Nel carcere di Guantanamo Bay si trovano ancora 254 presunti "terroristi" - alcuni dei quali reclusi da oltre sei anni - mentre nel corso degli anni circa 500 persone sono state liberate da Guantanamo e rimandate silenziosamente a casa in diversi paesi e a volte semplicemente scarcerati. "La chiusura di Guantanamo potrà rappresentare, secondo l'organizzazione per i diritti umani, l'inizio di una chiara inversione di tendenza, ma solo se verrà realizzata rispettando in pieno gli obblighi internazionali degli Usa evitando la costruzione di altre Guantanamo, in luoghi diversi o con nomi diversi" - riporta una nota diffusa da Amnesty nei giorni scorsi.

Con un appello internazionale, Amnesty International ha da tempo chiesto al presidente Obama di annunciare la data della chiusura di Guantanamo immediatamente dopo la sua entrata in carica e di tradurre in realtà il suo impegno a porre fine alle violazioni dei diritti umani che hanno contraddistinto le politiche e le pratiche antiterrorismo statunitensi negli ultimi sette anni. In particolare, Amnesty International chiede l'emanazione di un ordine presidenziale che metta al bando la tortura e gli altri maltrattamenti come definiti dal diritto internazionale e l'istituzione di una commissione indipendente d'inchiesta che si occupi delle violazioni dei diritti umani commesse dagli Usa nel contesto della "guerra al terrore". [GB]

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