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Americhe: ALCA in bilico sulle Ande
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Dal 19 al 21 novembre si riuniranno a Miami i vertici di 34 paesi dell'emisfero occidentale per definire la creazione dell'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA) prevista per l'anno 2005. L'appuntamento arriva però in un clima ovattato e tra molte incertezze.
Dal precedente summit a Quebec, in Canada, dell'aprile 2001, molto è cambiato e sono molti governi dell'emisfero occidentale i cui obiettivi strategici di fondo per l'introduzione di un libero mercato tra le Americhe sono radicalmente mutati. La rinascita del Mercosur, ad opera di Ignazio "Lula" Da Silva, spronata anche dall'economista Jefrey Sachs, e la rincorsa degli Stati Uniti a stipulare un accordo con la Comunità Andina (CAN) per ostacolarne l'espansione sono solo una delle facce della diversità di vedute.
Chi da sempre si è opposto all'ALCA, attivisti di ONG, campesinos, ecologisti, indios, inizia ad intravedere degli spiragli di successo. L'estensione a tutto il continente del Trattato di Libero Commercio, come già adottato tra Canada, Stati Uniti e Messico, sembra oramai compromesso dal cambiamento di rotta degli orientamenti politici in Latinoamerica. Le vittorie di Lula in Brasile, di Gutierrez in Ecuador e di Kirchner in Argentina hanno infatti cambiato le carte in tavola anche se gli Stati Uniti hanno preso immediatamente le contromisure adottando la strada degli accordi bilaterali, come quelli stipulati con il Cile e prossimamente con la Colombia e la Repubblica Dominicana per arrivare ad una "unificazione commerciale separata".
Certo è che la mobilitazione della società civile latinoamericana è stata massiccia contro questo trattato commerciale. Più di 22 milioni di persone hanno votato referendum autoconvocati contro l'ALCA in Brasile, Venezuela, Colombia, Ecuador, Bolivia, Cile e Argentina. Dal 2001 si sono tenute centinaia di marce, conferenze e atti pubblici in cui milioni di persone hanno dichiarato la loro contrarietà all'accordo. "A Miami" - afferma Martin Iglesias di Selvas.org - "anche volendo non si potrà ignorare che il Movimento ha cambiato per sempre gli equilibri di un continente". [DS]
Altre fonti: Movimientos, Puntorosso.