Ambiente: modifiche alla Costituzione per garantire lo sviluppo sostenibile

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Domani la conferenza intergovernativa darà inizio alle negoziazioni tra gli Stati membri e i futuri membri della UE per la stesura della Costituzione europea. Alla vigilia dell'evento, le associazioni ambientaliste (Wwf, Greenpeace, Lipu, EEB, Friends of the Earth, Friends of Nature, T&E, Climate Network Europe) che contano più di 20 milioni di iscritti in Europa, chiedono che la Convenzione modifichi la bozza della Costituzione per garantire uno sviluppo sostenibile, dentro e fuori l'Unione, per proteggere la salute dei cittadini e preservare la biodiversità.

Le otto Ong ambientaliste sottolineano che la bozza della Costituzione fatta dalla Convenzione non include i punti chiave emersi dalle posizioni del Parlamento Europeo. "Punti che includono una più esplicita integrazione delle tematiche ambientaliste nelle politiche europee", afferma John Hontelez, segretario generale della EEB, parlando a nome delle associazioni. E continua: "Per i cittadini europei l'ambiente e la priorità e la richiesta e quella di una sua maggiore tutela, come dimostra uno studio di Eurobarometro secondo il quale, l'inquinamento delle città, ad esempio, ma anche i problemi collegati all'energia nucleare e alle scorie radioattive, le catastrofi provocate da attività industriali e i grandi sconvolgimenti naturali sono tra le preoccupazioni maggiori. Se gli stati membri, l'anno prossimo, giungeranno ad un accordo per una Costituzione che non indicherà chiaramente le linee guida verso il rispetto dell'ambiente, potrebbero incorrere nel rischio di forti critiche e di scetticismo da parte dei cittadini della UE. Di conseguenza ci potrebbero essere dei contraccolpi durante le elezioni europee e risultati negativi dai referendum".

Per le associazioni, dunque, il Parlamento Europeo deve intervenire dando forti linee guida alla Conferenza intergovernativa. Per questo chiedono che: sia inserito il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile, come proposto dalla Commissione Europea; si sottolinei l'importanza della responsabilità delle istituzioni europee verso i propri cittadini e l'importanza della necessità di accesso diretto alla Corte di Giustizia per i cittadini e le organizzazioni specialmente nel settore ambientale; la III Parte, sulle politiche, necessita di essere aggiornata e deve integrare e rispondere al principio della sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda l'agricoltura, oggi focalizzata sulla crescita della produzione piuttosto che sulla tutela dell'ambiente e la qualità del cibo e i trasporti. La UE dovrebbe applicare e rafforzare il principio del "chi inquina paga". E il Trattato Euratom dovrebbe eliminare i finanziamenti a favore del nucleare.

Fonte: Redattore Sociale

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