Amazzonia: protetti 3.600.0000 ettari di foresta

Stampa

Gli indios brasiliani Deni hanno festeggiato oggi con canti e danze la vittoria di una battaglia durata 18 anni.
Si e' completata oggi la demarcazione delle terre indios dellaregione (3 600.0000 ettari di Amazzonia), dove le compagnie del legname non potranno piu' tagliare gli alberi. Gli indios sono stati sostenuti da Greenpeace e da due organizzazioni che si battono per gli indigeni, CIMI e OPAN. In queste terre, che ancora non sono state studiate scientificamente, potranno vivere dei prodotti della foresta 2.400 persone, tra cui i Hi-mariman, un gruppo di meno di 200 indios che non ha mai avuto contatti con persone al di fuori della comunita' indigena.
E' dal 1999 che Greenpeace si batte per i Deni, dopo aver scoperto che la compagnia malese del legname WTK aveva acquistato 313.000 ettari di foresta, di cui la meta' nel territorio degli Indios, per sfruttare il legname. Nel 2001, l'associazione ambientalista ha mandato volontari da tutto il mondo per aiutare i Deni nel processo di autodemarcazione dei propri confini, fornendo loro assistenza e insegnando l'uso del gps e di altri strumenti necessari al lavoro da compiere.
Il governo brasiliano, dopo un mese di lavoro, ordino' alle Ong dilasciare l'area e ai Deni di bloccare il lavoro. Gli indios decisero di non mollare e un mese dopo l'allora ministro della giustizia, Jose Gregori, riconobbe con un atto formale i confini delle terre Deni. A maggio 2003 e' iniziata cosi' la delimitazione da parte del governo dei confini dell?area ed oggi il processo e' stato finalmente completato.
"La demarcazione delle terre indigene e' un modo efficace per proteggere l'Amazzonia, minacciata dal taglio industriale del legname, spesso condotto in maniera distruttiva e a volte illegale- spiega Sergio Baffoni, responsabile foreste di Greenpeace le immagini satellitari mostrano che la deforestazione avanza. Lo stesso governo brasiliano stima che in un anno, tra agosto 2001 e agosto 2002, si e' persa una superficie forestale pari a 5 milioni di campi di calcio".
I dati del governo segnalano quindi una crescita della deforestazione del 40% in un solo anno: secondo l'INPE, National Institute of Space Research, nel 2002 sono andati distrutti in Amazzonia 25.460 chilometri quadri di foresta, il secondo tasso piuxxx alto di deforestazione della storia.

"La battaglia dei Deni per la loro terra e' una testimonianza del fatto che sono le persone che ci vivono quelle che possono meglio difendere la foresta- spiega Paulo Adario, dalla base permanente di Greenpeace in Amazzonia il 9 agosto l'Onu ha proclamato la giornata mondiale di difesa dei popoli indigeni riconoscendoli come protagonisti indispensabili dello sviluppo sostenibile a livello locale, grazie alle conoscenze che hanno accumulato nei secoli"

Ultime notizie

COP30: la cronaca della delegazione di Agenzia di Stampa Giovanile

10 Novembre 2025
Una delegazione di 9 giovani e ricercatori trentini è alla Conferenza ONU sul Clima (COP30) a Belém, in Amazzonia, per raccontare e condividere il futuro del Pianeta.

Una vi(t)a semplice

10 Novembre 2025
Il progetto "L’ovale storto" racconta le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Cosa vogliono gli africani dalla COP30

09 Novembre 2025
Invece di continuare ad aspettare gli aiuti, l'Africa sta cercando di mobilitare investimenti nella sua transizione verde. (Other News)

I Partigiani della Pace

08 Novembre 2025
I Partigiani della Pace: testimoni e costruttori di un futuro possibile. (Laura Tussi)

Il Punto - Tra isole, frontiere e assedi il Mondo resta in equilibrio instabile

07 Novembre 2025
Viviamo in un Mondo in cui la pace è un intervallo e la guerra una condizione. (Raffaele Crocco)

Video

Serbia, arriva a Bruxelles la maratona di protesta di studenti per crollo alla stazione di Novi Sad