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Alt al commercio di armi: il movimento al controvertice di Evian
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Acqua, imprese, armi, emigrazioni, Aids. Sono solo alcune delle "campagne" che il movimento italiano porterà al controvertice che si terrà dal 29 al 31 maggio ad Annemasse in Francia, a 50 chilometri da Evian, come risposta della società civile al summit dei potenti.
"Amicidellaterra", "Attac", "Cipsi", "Migranti", "Rete Lilliput", il movimento italiano marcerà unito. E oggi a Roma alla Fondazione "Lelio Basso" è stato presentato un documento programmatico comune da portare in Francia. Si tratta di una piattaforma trasversale in cui con proposte concrete il movimento cerca di costruire un pensiero divergente alla politica del G8.
Così ad Annemasse, a 50 chilometri da Evian, dal 29 al 31 maggio si parlerà soprattutto di diritti, politica delle imprese, debito dei paesi in via di sviluppo, commercio di armi, Aids, acqua. Il "Vertice per un altro mondo" - così si chiama la manifestazione che precederà Evian - si articolerà in tre giorni di incontri, seminari, discussioni alle quali secondo una prima stima prenderanno parte almeno 500mila persone.
Ma veniamo alle campagne promosse dal movimento. "Fermate il commercio di armi" è una delle campagne alla quale aderisce la Rete Lilliput e che porta ad Annemasse. "Gli Stati Uniti hanno appena varato un progetto di investimento di 400 miliardi di dollari nella produzione di armi" denuncia Riccardo Troisi di Lilliput. E a rimarcare l'importanza della campagna aggiunge: "Il 31% delle armi mondiali sono esportate in Africa dagli Stati maggiori produttori: Usa, Russia, Regno Unito, Francia. Per questo chiediamo che sia preso di nuovo in considerazione un documento presentato dalla Francia per richiedere un codice di regolamentazione internazionale del commercio di armi". Documento che la Francia aveva poi ritirato "sotto evidenti pressioni esterne". "Non c'è uniformità legislativa in materia - conlclude Troisi - e il buco sul piano legislativo riguarda soprattutto il traffico di armi leggere".
"Roba dell'altro mondo" è invece la campagna che Lilliput promuove insieme alle Reti dell'Economia Solidale con l'"obiettivo di sostenere le comunità del sud del mondo e di sensibilizzare sui temi dello sviluppo delle società del nord". Tra le richieste quella di una sostanziale diminuzione dei dazi e delle tariffe sull'importazione di prodotti artigianali, tessili e agricoli provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo. "Un problema che riguarda soprattutto i prodotti semilavorati o lavorati", ci spiega Alberto Zoratti di Lilliput, "che hanno un dazio superiore allq materie prime". E Zoratti porta a riguardo l'esempio del prezzo del riso: 400 dollari per tonnellata per il riso semilavorato, 215 per il riso non raffinato. Una differenza che pesa sulle economie dei paesi più poveri.
Armi e commercio equo e solidale dunque, ma non solo. In Francia il movimento italiano arriverà con altre campagne. "Cancelliamo il debito", "Investiamo nel Sud del mondo", "Acqua per tutti", "Sconfiggiamo l'Aids", "Aiutiamo l'Africa" sono solo alcuni dei temi che il movimento opporrà al vertice dei potenti.
Così Evian in qualche modo servirà a mettere alla prova il movimento in vista del vertice del Wto a Cancun, in Messico. E in questi scenari l'Italia come presidente di turno dell'Unione Europea avrà un ruolo essenziale, nel sostenere la politica "made in Europe" contro il sempre maggiore pericolo dell'unilateralismo politico statunitense.
di Raffaella De Santis
Fonte:Rete di Lilliput