All’Onu arrivano le delegazioni a sostegno dei saharawi

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Delegazioni a sostegno della popolazione saharawi e provenienti da vari Paesi Europei e Latinoamericani sono state ricevute dalla IV Commissione Politica Speciale sulla Decolonizzazione dell’Assemblea generale dell’ONU a New York. Rappresentanti di Istituzioni e attivisti arrivati da Italia, Francia, Portogallo, Spagna, Belgio, Stati Uniti, Algeria, Colombia, Ecuador, oltre che dai territori occupati del Sahara Occidentale e dai  campi rifugiati, hanno portato al Palazzo di Vetro, l’8, 9 e 10 ottobre, la voce del popolo saharawi e delle associazioni di solidarietà, che da anni lo sostengono. Circa cento sono state le audizioni ascoltate durante le tre giornate. Audizioni che hanno portato all’attenzione della commissione il punto di vista sia saharawi che del Marocco.

La delegazione italiana alla Commissione era composta da otto persone, tra loro Sara Mariotti di Jaima Saharawi, associazione solidale di Reggio Emilia, Kinzy Grizzi dell’associazione Fadel Ismail di Mantova e in rappresentanza di Rete Saharawi, Lorenzo Falchi, Sindaco di Sesto Fiorentino e Fiorella Bendoni, dell’associazione Ban Slout Larbi di Sesto Fiorentino. 

Quattro sono state le petizioni portate all’attenzione della Commissione Onu. Testi che raccontano alcune delle principali difficoltà vissute dalla popolazione rifugiata che vive nei campi profughi del deserto algerino. Tra i temi la difficoltà di accedere alle razioni alimentari e di acqua per gli oltre 170mila rifugiati, le frequenti inondazioni (l’ultima il 19 settembre) che interessano i campi e che provocano ogni volta ingenti danni. Con la ripresa del conflitto con il Marocco alla fine del 2020, inoltre, sono 5mila le persone rientrate nei campi profughi: per loro, secondo la petizione presentata da Sara Mariotti di Jaima Saharawi, manca un “adeguato il riconoscimento dello status di rifugiato da parte delle agenzie Onu”...

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