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Al FSM Chavez attacca il neoliberismo
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In camicia giallo oro e pantaloni scuri, il presidente del Venezuela Hugo Chávez Frias ha fatto domenica la sua comparsa sul palcoscenico del 'Forum sociale mondiale' di Porto Alegre, in Brasile...
E prima di tutto, appena sceso dall'aereo, con un misto di flemma e passione, ha ringraziato a cuore aperto "il Brasile ed il suo presidente Luis Ignacio Lula da Silva per aver raccolto l'idea della creazione di un 'Gruppo di amici' che possa collaborare, consigliare, stimolare, ma non ordinare cosa fare per risolvere la crisi del Venezuela". Ogni giornalista accreditato al 'Forum' ha trovato nella propria casella di posta elettronica un invito ufficiale per la conferenza stampa che si è svolta, nel tardo pomeriggio, nella sala plenaria dell'Assemblea legislativa di Rio Grande do Sul. Fin dall'inizio del Forum si era parlato di una possibile visita del presidente venezuelano. Ma alcuni degli organizzatori, ancora sabato, avevano pubblicamente negato il suo arrivo. In effetti, Chavez non è mai stato invitato ufficialmente, ma la sua presenza nella città che ospita il Forum è stata una scelta politica (e mediatica) di evidente rilevanza. Intuendo che la sua presenza a Porto Alegre, in quanto capo di Stato, avrebbe suscitato polemiche, Chavez si è limitato ad inviare un saluto agli organizzatori rallegrandosi perché "Qui c'è il meglio delle idee, dei valori e delle tensioni di giustizia esistenti oggi" e affermando che "il popolo venezuelano è in linea col movimento 'no global' per ragioni a dir poco ovvie". Sta di fatto che Chavez alla fine non ha messo piede nell'impianto della Pontificia università cattolica dove si svolge l'evento e ha invece ricevuto, nell'hotel Deville, di cui occupa dieci stanze del quinto piano, varie personalità, fra cui i leader di Attac-Francia, Ignacio Ramonet e Bernard Cassen, oltre al premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel e a tanti altri personaggi di spicco presenti a Porto Alegre. Non va dimenticato che il presidente della 'Repubblica bolivariana' (questa è la definizione di Venezuela oggi preferita) ha serie difficoltà con la stampa nazionale, essendo quasi tutti i media (compresi i principali quotidiani e le televisioni più potenti) schierati apertamente con l'opposizione venezuelana e in favore dello sciopero ad oltranza. Dal momento della vittoria alle presidenziali di Lula, Chávez sta cercando di instaurare un rapporto privilegiato con il Brasile, che a sua volta vede nell'attuale situazione del Venezuela un ulteriore elemento di instabilità per tutto il continente latinoamericano. "La relazione con il Brasile mi interessa per il progetto di dare vita ad un polo progressista in America Latina" ha detto Chavez ai giornalisti che lo hanno preso d'assalto assieme ai fotografi, bombardandolo di domande sulle agitate vicende del suo Paese. "Quello che sta succedendo in Venezuela - ha detto fuori dai denti - è solo l'anticipo della grande battaglia che ci sarà in questo secolo fra il neoliberismo e le correnti alternative. E io credo che in Venezuela il neoliberismo ha già gettato la maschera e noi lo stiamo affrontando".
[27.01.2003]
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