Acqua: iniziative cittadine contro la privatizzazione

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"L'acqua come merce: l'Europa non se la beve" sarà il tema di una specifica conferenza del "Forum alternativo per un'Europa sociale" che si terrà a Riva del Garda dal 4 al 6 settembre prossimi.

Fra i settori coinvolti nei negoziati per il rinnovo nell' accordo relativo al commercio dei servizi (il GATS General Agreement on Trade and Services) figurano infatti anche i servizi legati all' acqua: raccolta delle acque, servizi di depurazione e distribuzione, reti fognarie, servizi legati alla protezione e alla depurazione di aria, clima, suolo e acqua.

In vista del vertice WTO di Cancùn anche Alex Zanotelli è tornato sul tema della privatizzazione dell'acqua in una lettera - inviata qualche mese fa al presidente della Commissione europea Romano Prodi - che ancora attende risposta. "È chiaro che la Commissione dell'Unione Europea sta applicando una politica che riduce l'acqua a merce" sostiene Zanotelli.

Intanto sono da segnalare alcuni importanti successi ottenuti dalla mobilitazione di cittadini che ha portato a esercitare un controllo democratico delle risorse idriche.

In Abruzzo l'allarme sociale suscitato dal progetto di privatizzazione dei fiumi ha portato la Regione Abruzzo, tramite i suoi funzionari e con l'assenza completa dei suoi dirigenti politici, a fare marcia indietro e a chiedere la sospensione del procedimento.

Il progetto prevedeva l'adduzione di acqua non potabile dai fiumi Pescara, Vomano e Sangro fino ad un massimo di 280 Milioni di metri cubi l'anno. Senza alcuna gara pubblica, la società BLACK & VEATCH è stata incaricata nel settembre 2002 di studiare, individuare e reperire risorse idriche da destinare alla Puglia. Questa società doveva verificare la fattibilità dell'opera. L'esito positivo ha condotto alla realizzazione di una società ad hoc: la AMP SpA (con sede a L'Aquila) che avrà la concessione governativa per l'acqua prelevata e provvederà alla realizzazione delle strutture necessarie ed al loro trentennale mantenimento e funzionamento.

Anche in America Latina si registrano eperienze che mostrano come l'alternativa alla privatizzazione sono le imprese pubbliche sotto il controllo cittadino.

Gli abitanti di Cochabamba, in Bolivia hanno evitato la terziarizzazione dei servizi dell'acqua e hanno fondato con l'appoggio internazionale una compagnia pubblica di gestione dell'acqua.

Il Departamento Municipal de Agua la e Esgoto (DMAE), l'azienda dell'acqua di Porto Alegre nel Rio Grande do Sul è sicuramente un esempio di gestione delle acque parteciato: l'acqua è sotto controllo pubblico ma finanziariamente indipendente tramite le fatture dell'acqua pagate dai 1.4 milione abitanti.

Fonti: Stop WTO Riva 2003, Porto Alegre 2003, Cipsi.

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