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Acqua: comitati per il pubblico da Milano a Roma
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Nelle città d'Italia continua lento ma inesorabile l'opera di smantellamento delle aziende municipalizzate che erogano servizi essenziali quali l'acqua. Per capire gli effetti delle privatizzione - tra cui l'aumento delle tariffe ed in genere lo scadimento del servizio - basta ascoltare la vicina Francia, dove la città di Grenoble ha ripubblicizzato il servizio dopo aver avuto un aumento dei costi sociali a carico della comunità con l'unico interesse da parte delle società che subentrano nelle gestioni delle ex municipalizzate. Anche a Neufchateau nel 1990 la gestione del settore idrico fu dunque affidata a una società privata, la Ceo (Compagnie de l'Eau et de l'Ozone), filiale della Veolia, ex Vivendi, ex Compagnie Générale des Eaux. Ma ben presto le tariffe sono aumentate da 19 a 24 franchi di allora e alle richieste del sindaco per ritornare alla gestione pubblica la compagnia si permettè di proporgli un viaggio regalo a Madrid. Solo dopo le elezioni amministrative del 2001, il comune ha dunque deciso la rescissione del contratto e il passaggio a una nuova gestione.
Emilio Molinari e Rosario Lembo, rispettivamente Vice Presidente e Segretario nazionale del Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua promuovono un appello ai partiti e agli amministratori del Comune e della Provincia di Milano chiedendo che la Metropolitana Milanese non venga privatizzata. "Noi pensiamo che l'acqua, per ciò che rappresenta , per la sua indispensabilità, insostituibilità , per il fatto che va tutelata e risparmiata, per il suo valore di "bene comune" e la sua "sacralità", non possa essere in alcun modo considerata oggetto di mercificazione. E' grave perché questa decisione del Comune avviene senza informare i cittadini e senza coinvolgere la società civile. Ed è oltremodo grave perché separa ancora di più la già assurda divisione introdotta dalla Legge Regionale tra Milano Città e la Provincia nel governo dell'acqua , di uno dei principali bacini del Paese. Cosi è purtroppo". Dal Comitato viene chiesto ai sindaci e agli amministratori dei Comuni della Provincia di Milano, di sottoscrivere il presente appello, di attivare a livello comunale iniziative di confronto e di partecipazione dei cittadini sulla gestione dei servizi idrici nell'Area Metropolitana.
Sabato 16 aprile a Roma, una partecipata riunione delle reti e movimenti del Lazio sensibili al tema della privatizzazione dell'acqua, ha dato vita al "Comitato Provinciale Difesa Acqua Pubblica Ato 4 regione Lazio", nell'ottica di una comune battaglia regionale per la sua completa ripubblicizzazione. La sollecitazione partiva dalle lotte gia' in atto nella provincia di Latina, o meglio nel comparto provinciale dell'ATO 4, che comprende tutti i comuni della provincia di Latina, più Anzio e Nettuno in provincia di Roma, Amaseno, Giuliano di Roma , Vallecorsa e Villa S.Stefano in provincia di Frosinone.
In questa zona si e' gia' costituito un "Comitato Provinciale Difesa Acqua Pubblica Ato 4 regione Lazio", a cui aderiscono varie organizzazioni locali. In questa prima fase il Coordinamento si da come obiettivo l'avvio di un confronto con le Istituzioni regionali, visto anche l'impegno pubblico preso da Marrazzo in campagna elettorale in difesa dell'acqua pubblica. Prima priorità sarà Rieti dove il 31 maggio scade il bando per l'affidamento del servizio idrico integrato dell'ATO.
Dalla Toscana arriva la voce di Ornella De Zordo della lista civica Unaltracittà/Unaltromondo che chiede al Comune di Firenze un processo di ripubblicizzazione del servizio idrico gestito da Publiacqua s.p.a., della quale è azionista di maggioranza. In questi giorni l'ingresso della 'corporation' Acea nel capitale di Publiacqua s.p.a. ha allarmato la società civile toscana. "Se Publiacqua s.p.a. non obbedirà a questo diktat l'accordo salterà e i comuni dell'Ato fiorentino diranno addio ai 60 milioni di euro promessi dalla multinazionale che detiene il 13% del mercato dell'acqua in Italia" ha dichiarato Ornella De Zordo che sta raccogliendo le firme per la legge d'iniziativa popolare per la ripubblicizzione dell'acqua in Toscana. "Nella vicenda Publiacqua/Acea - ha continuato De Zordo - sarebbe bastato leggere il documento "Risultati e Strategie 2004" di Acea per capire come la multinazionale punti a tariffe che possono arrivare anche a 3,62 euro al metro cubo (come in Germania ad esempio) partendo da una media italiana di 0,91 euro al metro cubo. O più semplicemente i sindaci dell'Ato 3 avrebbero potuto telefonare ai colleghi grossetani dell'Ato Ombrone obbligati a ratificare l'ingresso di Acea sul loro territorio con una delibera che li costringe ad accollarsi l'onere, in caso di bisogno e nonostante l'aumento delle tariffe, di ripianare eventuali deficit di bilancio."
Intanto ad Arezzo si è costituito il Comitato per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare concernente "La ripubblicizzazione del servizio idrico integrato della Regione Toscana". Ne fanno parte Arci, Legambiente, Federconsumatori, Forum sociale di Arezzo e delle vallate aretine che sono promotori della proposta di legge. La proposta di legge parte dalla considerazione che l'acqua è una risorsa fondamentale per la vita, una risorsa esauribile rispetto alla quale deve essere garantita la solidarietà generazionale ed intergenerazionale per tutti gli abitanti della terra. In particolare viene proposta la gratuità di 40 litri giornalieri a persona in quanto consumo minimo vitale, tariffa ordinaria fino a 100 litri e rincari oltre questo livello di consumo.
A questo si aggiunge una chiara gestione pubblica con la decadenza della gestione privata al 1° gennaio 2008. Un invito a tutta la cittadinanza al fine di una gestione partecipativa che propone consulte di cittadini e lavoratori per ogni ambito territoriale del servizio pubblico. La proposta prevede un potere della consulta del diritto all'acqua sono assicurati tramite l'obbligo di parere preventivo su tutte le più importanti proposte e/o deliberazioni dei Consigli Comunali. [AT]
Altre fonti: Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull'Acqua