Acerra: ambientalisti, comitati e vescovo non benedicono l'inceneritore

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"Con l'inaugurazione dell’impianto di Acerra, il governo Berlusconi non pensi di adottare la soluzione dell’incenerimento per risolvere l’emergenza rifiuti in Italia". Così Legambiente ha commentato l’ attivazione da parte del presidente del Consiglio del primo termovalorizzatore della Campania. "Dalle parole del Premier e dalle leggi approvate in Parlamento nei mesi scorsi sembra che il modello pianificato in Campania, con ben 5 mega inceneritori, vada replicato in tutto il Paese. È un progetto folle che va fermato" - sostiene Legambiente. Ieri sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata l’ultima ordinanza che permette il conferimento ad Acerra di "rifiuti imballati e non imballati" e "ovunque stoccati", provenienti cioè dagli impianti di selezione e trattamento di tutta la regione.

"I toni trionfalistici utilizzati dal Presidente del Consiglio sono a dir poco imbarazzanti visto che l’unico risultato sostanziale che può vantare Berlusconi è l’apertura di discariche già previste e di inceneritori che dovrebbero costituire gli anelli finali, e non centrali, della lunga catena del ciclo di rifiuti" - hanno dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania "Siamo inoltre basiti dai toni vittimistici dei dirigenti dell’Impregilo, definiti eroi dal Premier e dall’entusiasmo dell’ex commissario Bassolino che, insieme a tanti sindaci di comuni campani, in questi anni non ha fatto il proprio dovere nel diffondere e nel favorire lo sviluppo della raccolta differenziata" - hanno aggiunto.

"Per risolvere l’emergenza rifiuti occorre - sottolinea la nota di Legambiente - molto più banalmente, applicare il principio della gestione integrata, basato sulla riduzione e il riciclaggio, dove il recupero energetico dei rifiuti combustibili non altrimenti riciclabili rappresenta solo l’ultima opzione - prima dello smaltimento in discarica". "In una regione notoriamente già colpita dalla gestione illegale di rifiuti con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini" Legambiente chiede "la massima attenzione nella gestione dell’impianto di Acerra con rigorosi controlli sui rifiuti conferiti, le emissioni prodotte in atmosfera e lo smaltimento dei residui dell’incenerimento".

E proprio sulla questione dei controlli delle attività del termovalorizzatore va registrata una nota del Consiglio Pastorale della Diocesi di Acerra (in .pdf). Ribadendo che la Diocesi ha condiviso con il proprio Vescovo "una netta azione di contrasto al cosiddetto 'Piano di smaltimento dei rifiuti' voluto dalle Amministrazioni regionali, di tutte le tendenze politiche, e tenacemente, perseguito dai Commissari Straordinari, il Consiglio Pastorale della Diocesi di Acerra sottolinea che "il realismo dell’accettazione dell’attività dell’inceneritore deve passare attraverso il controllo e la valorizzazione di questa ingombrante presenza".

"Le assicurazioni delle Autorità di un monitoraggio dell’attività - sottolinea la nota - è opportuno che trovino valido riscontro in un serio controllo svolto da soggetto terzo rispetto a chi ritiene valido questo impianto e a chi nutre preoccupazione verso di esso. Tale soggetto non può che essere la comunità scientifica che ha l’impostazione metodologica e le competenze necessarie a tal bisogno". Il Consiglio Pastorale di Acerra auspica pertanto "che si istituisca un osservatorio costituito da professionalità qualificate in campo tecnologico, medico, agrario, urbanistico che non solo si limiti a monitorare l’impatto dell’inceneritore sul territorio, ma svolga attività di ricerca sullo smaltimento dei rifiuti e, in particolare, sulle tecniche di termovalorizzazione: una sorta di Università ambientale".

Il Vescovo di Acerra, mons. Giovanni Rinaldi, non ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione con il premier Silvio Berlusconi ribadendo la sua contrarietà all’inceneritore manifestata negli ultimi anni con la partecipazione alle manifestazioni popolari.

Ieri il Movimento campano rifiuti zero ha promosso una manifestazione rinnovando le accuse alla Regione Campania per la mancata bonifica del territorio di Acerra dove si concentrano grossi quantitativi di rifiuti tossici e di diossina. "Non consentiremo che la città e l’intera regione Campania assista in silenzio alla farsa che il Governo vuole mettere in scena per nascondere la truffa rappresentata dall’inceneritore di Acerra, un vero e proprio monumento alla violazione del diritto alla salute ed ai diritti fondamentali" - riporta la nota del Movimento. "Anche i cittadini di Colleferro erano stati rassicurati sull’inceneritore con tante belle parole e con un display in piazza. A distanza di anni, però, la magistratura ha scoperto che i dati erano truccati ed ha sequestrato l’impianto".

Anche WWF Campania con una nota stampa avverte che "la tragica esperienza della gestione dei rifiuti in Campania e i gravi casi di cattiva conduzione degli inceneritori in altre parti d'Italia (Colleferro) inducono il Wwf, oggi più che mai, a denunciare tutti i rischi per la salute e l'ambiente che potranno derivare dalla messa in funzione di questo impianto". "L'inceneritore di Acerra produrrà 600 tonnellate di ceneri e scorie al giorno che andranno smaltite in discarica" - sottolinea la nota del Wwf. "L'impianto - spiega l'associazione ambientalista - produrrà ceneri e scorie pari a circa il 30% in peso di ciò che vi entrerà. Su duemila tonnellate in entrata di rifiuti al giorno, produrrà 600 tonnellate al giorno di ceneri e scorie da smaltire in discarica". Inoltre, sottolinea il Wwf, "emetterà comunque ogni giorno oltre 11,5 milioni di metri cubi di fumi che con il loro carico di inquinanti contamineranno aria, suolo e acque". [GB]

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