Accordo di pace in Congo e il dopo golpe

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In Congo è stato approvato dai rappresentanti di tutte le parti coinvolte nel cosiddetto 'dialogo intracongolese' l'accordo per un nuovo Governo e la Costituzione provissori che dovrebbero portare la Repubblica democratica del Congo (Rdc) fino a nuove libere elezioni, le prime dopo l'indipendenza dal Belgio nel 1960. Un accordo storico che potrebbe mettere termine a un conflitto in atto da più di 4 anni che ha fatto 2 milioni di morti. Unico assente tra i 362 delegati presenti a Sun City, in Sudafrica, era il presidente della Repubblica democratica del Congo, Joseph Kabila, mentre giugevano notizie di nuovi scontri sono arrivate dal nord-est del Congo. Nella vicina Repubblica Centroafricana lo scorso 15 marzo, dopo quattro mesi di guerra civile, il generale Bozizé è entrato a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, spodestando il contestato Presidente Felix Ange Patassé, costretto a riparare in esilio in Togo. A ruolo di primo ministro è stato nominato il professore Abel Goumba che giudica il cambiamento di presidente una salvezza per un paese che sta soffrendo anni di sofferenze. Sulla caduta di Patassé ha pesato il ritiro dal paese dei ribelli del Movimento per la liberazione del Congo, suoi alleati, di un contingente di soldati libici, inviati nel 2001 da Gheddafi per sostenere il traballante Presidente e la totale sospensione degli aiuti da parte di Banca mondiale e FMI che ha approfondito la già gravissima situazione economica del Paese. Nonostante le ricchezze del sottosuolo la "Cenerentola d'Africa", così veniva chiamata all'epoca del colonialismo dai francesi, vive per l'80% di agricoltura di sussistenza.

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