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AMICI DEI LEBBROSI
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Queste sono solo alcune domande che l'incontro con i rifugiati e con le loro storie pone. Il tema delle migrazioni forzate, infatti, è vastissimo, attraversa i più diversi ambiti della conoscenza e si interseca con molteplici aspetti della vita umana, ad esempio il rapporto tra globalizzazione e migrazioni, l'integrazione degli stranieri in una società e il dialogo tra le religioni
Tra perdita delle radici e bisogno di protezione
L'esperienza del rifugiato è per un versante racchiudibile nella parola "perdita" perché, a differenza dell'emigrato, egli non potrà più far ritorno al suo paese, i contatti saranno difficili e pericolosi, non potrà mantenere molti rapporti con i suoi connazionali nel nuovo contesto dove andrà a vivere, dovrà apprendere una nuova lingua, dovrà adattarsi a qualsiasi lavoro.
Il rifugiato, insomma, è una persona costretta, ad un certo punto della propria vita, a fuggire per salvare la propria esistenza, accettando di perdere tutto quello che fino ad allora aveva costruito.
Un'altra parola che può aiutare a comprendere l'esperienza di un rifugiato è "protezione". Il primo bisogno di un rifugiato, che poi racchiude tutti gli altri, è quello di essere protetto. Protetto alla fine di un viaggio che nella maggior parte dei casi è inenarrabile per difficoltà, sofferenze e privazioni; protetto dalle conseguenze psicologiche del trauma delle persecuzioni subite, tra cui minacce, carcere, torture; protetto dal senso di colpa per essere vivo mentre altri non sono riusciti a fuggire.
Altre riviste sul tema dell'educazione alla pace.