8-9 novembre, giornate di mobilitazione contro il muro

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La coalizione italiana "Action for Peace", rispondendo all'appello delle Ong palestinesi "Stop the wall" in occasione dell'anniversario della caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989), promuove varie iniziative in molte città italiane contro il muro, contro l'occupazione israeliana dei territori palestinesi per una pace giusta. Nel comunicato "Action for Peace" esprime la non adesione alla manifestazione nazionale di Roma indetta da componenti gia autori di "episodi di intolleranza e rappresentazioni di violenza".

Comunicato di "Action for Peace" - 31 ottobre

"Action for Peace" nasce all'inizio del 2001, come campagna della piattaforma italiana per la pace in medio oriente, rispondendo all'appello lanciato dalle Ong palestinesi per la protezione internazionale della popolazione civile. Abbiamo così realizzato missioni civili in Palestina, praticato l'interposizione pacifica, la disubbidienza alle leggi di guerra. Costitutivo della nostra pratica è il costante rapporto con la società civile palestinese e israeliana, per costruire ponti, per mettere fine all'occupazione militare, per sostenere la resistenza non violenta palestinese, i pacifisti e democratici in Israele, per costruire una pace giusta, fondata sul rispetto dei diritti umani e civili, per la convivenza di due popoli e due Stati. Per far questo "Action for Peace" si caratterizza come una coalizione il più ampia possibile di forze della società civile, contro la disinformazione e per la solidarietà concreta, che collabora attivamente con gruppi di ebrei che qui come in molti altri paesi rifiutano la politica del terrore di Sharon, dichiarandola "non in nostro nome".

Rifiutiamo il terrorismo fondamentalista, che usa la disperazione di giovani palestinesi per colpire civili innocenti, moralmente e politicamente inaccettabile: sofferenza e chiusura per la società israeliana, danno e isolamento per i palestinesi. Atti di terrorismo di minoranze estremiste che continuamente forniscono ulteriore alibi alla guerra preventiva e permanente dell'amministrazione degli stati Uniti e del Governo israeliano.

Su queste basi dal mese di giugno 2003, abbiamo lanciato campagne nazionali ed europee contro il muro e per la sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele; su queste basi l'8 e il 9 novembre realizzeremo iniziative in tante città, rispondendo all'appello delle ong palestinesi perché il muro di Sharon, parte essenziale della politica del terrore e dell'annessione delle terre palestinesi del governo di Israele, cada; perché l'occupazione militare israeliana e i raid indiscriminati su villaggi e città palestinesi finiscano.

La non esplicitazione di tutte le discriminanti politiche citate, non consente l'adesione di Action for peace in quanto tale - la libertà di aderire di singole organizzazioni non è in discussione - alla manifestazione indetta a Roma per l'8 novembre pomeriggio. Tanto più che molte e molti di noi hanno in altre occasioni partecipato, insieme ad alcune delle realtà che compongono il comitato promotore dell'8 pomeriggio a Roma, a manifestazioni di solidarietà e per una pace giusta in Palestina/Israele, che sono state segnate da episodi di intolleranza e rappresentazioni di violenza, opposte ai principi citati. Infine, pensiamo che proprio la forma della "manifestazione nazionale", in una situazione tanto difficile, avrebbe richiesto un impegno generale ad una costruzione condivisa ben più rilevante, per evitare il risultato di non coinvolgere tutte le disponibilità pure esistenti e sempre più necessarie.

Ci auguriamo che l'appello delle Ong palestinesi trovi il massimo di adesione e solidarietà nelle giornate 8 e 9, senza contrapposizioni o egemonismi, con la comune consapevolezza delle difficoltà e delle differenze. Crediamo nell'utilità del confronto politico:lo ricerchiamo e continueremo a ricercarlo con tutti coloro che sono disponibili, per realizzare il più ampio schieramento civile e sociale,per non trovarci nuovamente in situazioni come quella attuale o le precedenti già citate; perché venga abbattuto il muro di cemento in Palestina e quello di silenzio in Europa: lo meritano e ne hanno bisogno in Palestina e in Israele.

INIZIATIVE PRINCIPALI ACTION FOR PEACE 8 E 9 NOVEMBRE GIORNATE DI AZIONE INTERNAZIONALE SULL'APPELLO PALESTINESE "STOP THE WALL"

7 novembre
a Trento, dalle ore 16.00 in P.zza Pasi
Azione di teatro e banchetti informativi
Promuove: Gruppo di Azione Nonviolenta Trentino e Casa per la Pace di Trento

8 novembre
a Roma, ore 10-13,30
Assemblea pubblica a Palazzo Valentini
"CONTRO IL MURO DI GUERRA,AZIONI DI PACE"
intervengono Athena Derasmo, (Haifa, Israele), Khawla he Dosouqi,
(Ramallah, Palestina), Ali Rashid, primo segretario delegazione palestinese in Italia.
Rosa Rinaldi, vicepresidente Provincia; Tom Benettollo, presid. Arci;
Gianfranco Benzi, CGIL, Luisa Morgantini, parlamentare europea ecc.
Inviti ai Partiti.

in PUGLIA
Marcia della pace Gravina-Altamura, ore 14

a Milano, ore 11 - Conferenza stampa con Izzat Abdel Hadi (PNGO) e Peretz Kidron (Yesh Gvul)su campagna contro muro ore 17,30 - Presidio scenico su Muro, in Piazza S.Babila

a Napoli, ore 15, Manifestazione regionale "stop the wall"

a Padova
presidio scenico su muro

ad Alessandria ore 22
Concerto al CEntro sociale Crocevia

domenica 9 novembre

Roma, ore 11-15
Azione simbolica sul Muro - Piazza SS.Apostoli
Presidio "IL MURO DEVE CADERE-THE WALL MUST FALL"
"Sospendere l'accordo
economico UE-Israele" UE, via 4 novembre

Firenze, ore 10-13
Assemblea Pubblica "NESSUN MURO TRA NOI E LA PACE"
Partecipano Izzat Abdel Hadi, PALESTINA - Peretz Kidron, ISRAELE
Tom Benettollo, Luisa Morgantini, Lisa Clark, Alessandra Mecozzi
Invito a Presidente Regione, sindaco di Firenze, Enti Locali per la pace

ore 15-19
Assemblea movimenti su "L'altra europa: contro la guerra e il razzismo"
(intervengono israeliano e palestinese)

lunedi 11 novembre

Trento, ore 20.30 - Sala Clarina, dietro l'inutile distretto militare
"Palestina: testimoni in un percorso di pace"
Interverranno due attivisti dell'organizzazione americana Christian Peacemaker Teams che opera a Hebron.

Per approfondimento: Danni creati dal Muro di separazione ai residenti palestinesi

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