7-8 maggio, Foggia: marcia alla Pace e alla nonviolenza

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Quest'anno il coordinamento per la marcia Emmaus/Amendola propone il 7 e l'8 maggio: due giornate dedicate alla Pace e alla nonviolenza
per
- riconvertire Amendola da aeroporto militare in aeroporto civile;
- realizzare politiche di sviluppo per il nostro territorio legate al desiderio di pace che ci attraversa;
- praticare uno scambio continuo con chi è diverso da noi, perché una pace autentica non può che essere frutto del contributo di tutte le culture;
- rifiutare simboli e discorsi violenti nei rapporti interpersonali come nella relazione tra Stati;
- ricercare modi creativi per stare insieme dando spazio al desiderio di felicità;

7 maggio 2005: Biblioteca provinciale, ore 16,00 convegno su "Non violenza ed orizzonti creativi per il nostro territorio"

con Alex Zanotelli, Anna Di Salvo delle "Città vicine", Tonino Drago dell'Università di Pisa, Sabina Sergio Gori, sindaca di Quarrata. Porteranno il loro saluto il Presidente della provincia Carmine Stallone e l'Assessore comunale Michele del Carmine. Coordinerà Francesca Vecera

8 maggio 2005: marcia della Pace "Foggia- Amendola"

con Don Ciotti e Niki Vendola.
Partenza alle ore 9,00 dal Pronao della Villa Comunale, dove autobus messi a disposizione dall'ATAF ci porteranno fino ad EMMAUS. Da lì a piedi raggiungeremo Amendola.

Il coordinamento per la marcia cattolici e laici, uomini e donne, insieme per la pace

E se Amendola non fosse più "Amendola aeroporto militare"? Se diventasse semplicemente il nostro aeroporto civile o anche parzialmente civile come è già accaduto a Pisa? Proviamo ad immaginare il mutamento di scenario: un luogo finalmente aperto alla città di Foggia, a Manfredonia, a San Giovanni Rotondo, a Monte S. Angelo , a Lucera, a San Severo, a Cerignola. Un luogo da vivere con le emozioni dell'andare verso altri paesi per poi far ritorno ai nostri arricchiti dalle nuove conoscenze, un luogo abitato da adulti e bambini, da aerei di tanti colori in cui risuonano lingue diverse e si racconta di mondi lontani ma raggiungibili. Vedremmo giapponesi arrivare a frotte e tra un po' anche tanti cinesi, australiani⅀. Insomma avremmo una provincia più colorata e probabilmente più ricca. In tutti i sensi, dall'economico al culturale. Certo dovremmo anche stare attenti alle facili speculazioni edilizie, ai villaggi nati dal nulla, ma quel posto, Amendola, comincerebbe finalmente a ri-appartenerci. Potrebbe diventare la nostra più importante finestra sul mondo. Non proveremmo più, passandoci davanti, quel senso di estraneità e persino di ostilità che tante volte abbiamo sperimentato perché ci ricorda le guerre che non vogliamo più e a cui non vogliamo più dare contributi. Neppure come semplice base di appoggio, poiché continuare a farlo significa in qualche modo sostenere le guerre. Vogliamo che la nostra terra esprima il nuovo che c'è: il desiderio e la speranza di un mondo che trovi la sua ragione d'essere in una politica dello scambio e non della sopraffazione, che affronti le tante situazioni conflittuali con il dialogo e non con le armi, che apra l'unico vero conflitto che sembra sensato anche a noi: quello per trasformare la mentalità di chi crede che "chi ha più armi è più potente e merita più rispetto". E' un conflitto che va fatto innanzitutto in se stessi e poi con gli altri e le altre, perché quella mentalità da sudditi non rispecchia più il mondo che tantissimi uomini e donne oggi vogliono abitare. Occorre sconfiggerla per sottrarre i giovani alla delinquenza comune o mafiosa . Ci servono risorse finalizzate a far crescere la nostra terra in PACE. Ci serve creatività per pensare altri mondi possibili.
Amendola aeroporto militare non va in questa direzione e dunque chiediamo con forza che venga riconvertito. Non ci servono i Predator, nè la cultura delle armi che esprimono.
E' ora che la nostra terra sia sempre più "civile".

Per info: Francesca 340/2831243 349/2639825- Lina 3385624533 - Antonietta 328/6887982

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