1 click 4 Africa. Informare per esistere

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Avete vinto. Complimenti. Siete stati bravissimi! Un po’ di storia per un agosto infuocato.

I primi di agosto ricevo una mail da parte del Cipsi che m’invitava cliccare per la loro organizzazione all’interno di un concorso al fine di vincere un auto. L’ho fatto; in fiducia. Poi piano piano emerge la curiosità ed inizio a leggere il bando, i tempi, il premio in palio. Se volevamo partecipare scontavamo un mese di ritardo ed avevamo solo una ventina di giorni utili ove la maggioranza dei nostri lettori sono in ferie. Tralascio la sfida e passo ad altri progetti, mail, e post.

Curo infatti un portale (Unimondo.org) con migliaia di lettori giorno ed un profilo di facebook che conta quasi 15mila fan. Con alcuni inviati in zone calde del pianeta non posso certo occuparmi di concorsi, multinazionali e click. Ma mi conosco. Ogni volta che scarto una pietra mi diventa, poco dopo, la testata d’angolo. Insomma, sono quella specie di direttore che nessuno vorrebbe avere come capo in quanto ho il dubbio come estrema summa.

Il giorno seguente mi confronto con lo staff. Citroen? Si può fare. Per quel che abbiamo potuto controllare ci sembra che l’azienda per quanto riguarda le questioni ambientali e anche i diritti dei lavoratori non ha la fedina sporca. Hanno sottoscritto già dal 2006 un “Global framework agreement” sui diritti dei lavoratori che hanno esteso e rafforzato nel 2010. E non è nemmeno da ignorare lo sviluppo di automobili con energie alternative e a metano da parte dell’azienda francese. Siamo comunque consapevoli - e lo diciamo - che anche questo è un modo per Citroën Italia di farsi pubblicità. Allora, avuto il disco verde dal “ristretto gruppo etico” la questione è diventata prettamente politica: partecipare o non partecipare. Gaber, a riguardo, non avrebbe avuto dubbi....libertà è partecipazione.

Andare ad un concorso soli con il nostro canotto in un mare in tempesta non ci sembrava proprio il caso. Abbiamo chiesto aiuto ad una barca un po’ più robusta; anzi, ad un transatlantico che è il nostro partner più importante con il quale abbiamo un accordo di broadcasting news on line e che risponde al nome di Informare per Resistere. Anche loro hanno bisogno di un po’ di tempo per pensarci ma anche loro hanno un sogno che ha un nome ed un progetto. Il nome è soliweb ed il progetto è donare un’ambulanza a Saint Martin in Kenya. La vincita della prima auto potrebbe pagare metà Toyota nuova fiammante dal costo di 50.000 euro. Quella vecchia, infatti, ha 400.000 chilometri ed è più dal meccanico che sul campo.

Ho il loro Ok e, quindi, due dischi verdi. Si parte. Iscrivo la Fondazione Fontana onlus che ha la proprietà di Unimondo e siamo in gara. Dopo due giorni abbiamo quasi cento click e “getto la spugna”.“Ma allora non ci conosci proprio” - ribatte Caterina di IxR dall’altra parte della cornetta. E ci si rimette in gara. Viene coinvolto metà mondo del web per una sfida senza precedenti. Tra le testate giornalistiche online, Articolo21 e Julienews. Tra le pagine di FB: LoSai, Il dopo rai per una notte, Noi la vostra crisi non la paghiamo, In 200.000 urlano: “Minzolini fuori dalla Rai”, Dona un’ambulanza. Tra i blog: Camminando Scalzi; Cattolicesimo reale e Mimmo Scarmozzino. Tra le aziende web: Amani. Tra le associazioni e cooperative di cui sono parte: Mandacarù, Ipsia, Atantemani, l’Allergia. Tra i partner, tutti quelli di Unimondo e moltissimi altri, troppi che la memoria ha già abbandonato e con i quali mi scuso in ginocchio. Oblio.

Da milleeseicentesimi risalivamo la china ora dopo ora. Poi il viaggio programmato, ormai da tempo. Andare in Kenya con due colleghe di IxR per monitorare sia il progetto 1 fan 1 albero e sia il progetto soliweb dell’ambulanza. Ai nostri lettori avevamo da sempre promesso trasparenza. Un casino totale. All’aeroporto di Venezia mi rubano il portafoglio mentre Valeria, causa Alitalia, perde la coincidenza per Amsterdam. Incontro Hellene in Olanda e i cellulari scottano perché non c’è 2 senza 3. Dopo un giorno d’attesa nella sempre più caotica ed inquinata capitale dell’East Africa ove non è possibile fumare all’aperto o calpestare le aiuole, pena il carcere. Mai paura, il giorno buco è l’occasione per incontrare padre Stefano a Korogocho. The day after si parte alla volta dell’equatore. Destinazione Nyahururu.

Da laggiù le colleghe hanno scattato foto, girato filmati, sperimentato la vecchia ambulanza che sprofondava nel fango un giorno si e l’altro pure. E poi bambini, ragazzi disabili, staff, operatori di Saint Martin che ci davano forza. E che forza. Cliccavano anch’essi eccome: informare per esistere. Un sms da Palermo alla collega di San Salvo: siamo secondi. Urla di gioia e fino a notte fonda a caricare foto. Siamo più volte entrati in panico perché gli internet point vanno a vapore, la connessione è come una tartaruga ed i fulmini, l’ultimo giorno, hanno fatto cadere un grosso albero proprio sui fili della nostra casa. Sfiga galattica. Risultato: bruciati i trasformatori di pc e mio cellulare....ma ormai c’eravamo.

La Citroen ha chiuso il concorso. Arrivederci al 12 settembre per la seconda parte della gara...non vorrete mica mandare in giro Saint Martin con metà ambulanza, vero? Avete vinto. Complimenti. Siete stati bravissimi!

Fabio Pipinato

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