UE: niente fondi extra per la lotta all'Aids

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L'Unione Europea non concederà nessuno stanziamento straordinario al Fondo Globale per la lotta all'aids, malaria e tubercolosi. Dai leader dell'UE, riunitisi in Grecia lo scorso fine settimana, è arrivato un secco no alla proposta lanciata da Chirac e Blair in una lettera al primo ministro greco Costas Simitis, ospite di casa del Summit.

La proposta consisteva nello stanziamento di 1 miliardo di dollari da parte dell'Unione emulando così l'esempio dato il mese scorso dal presidente americano Bush. Nel documento finale del summit il Consiglio Europeo ribadisce il suo impegno nella lotta all'Aids, ma lascia a ciascuno Stato ed alla Commissione l'onere di stanziare un sostanziale contributo sul lungo termine per finanziare il fondo. La quantificazione dei fondi che verranno messi a disposizione sarà definita nella prossima riunione dei sostenitori del Fondo Globale prevista per il prossimo 16 luglio a Parigi.

Coloro che sono impegnati quotidianamente nella lotta e nella ricerca per combattere l'Aids invitano a non abbassare la guardia. Lucy Matthew dell'associazione Data, è fiduciosa nel fatto che "da qui al 16 luglio Blair e Chirac riusciranno a convincere gli altri leader europei della necessità dello stanziamento di almeno un miliardo di euro per il Fondo Globale".

Robert Gallo, ricercatore di fama mondiale per la ricerca sull'Aids ammonisce dicendo che "la sindrome non è sconfitta, è presente dappertutto, non ci sono isole felici, soprattutto con la popolazione mondiale in movimento" e ricorda come "nel sud del mondo l'Aids sta provocando una catastrofe". Servono un mare di soldi per la ricerca e per i farmaci, soldi che si possono trovare solo nei paesi sviluppati, ma su 48 milioni di sieropositivi tre quarti vivono in Africa, quindi conclude Gallo "le multinazionali devono abbassare i prezzi dei farmaci, e i governi dei nostri paesi ricchi devono dare una mano a pagare i farmaci e a finanziare la ricerca".

Fonti: Vita , Cesvi, Aidschannel;

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