Romania: sistema sanitario al pronto soccorso

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Ospedali indebitati con i fornitori, medici che emigrano all'estero, medicine mutuate vendute sfuse, cittadini obbligati, per essere curati, a portarsi le medicine da casa: il sistema sanitario romeno rischia il collasso.

Lo affermano persino le autorità. Il sistema sanitario romeno sta attraversando la più grave crisi degli ultimi 60-80 anni. Gli ospedali sono sempre più in difficoltà a reperire fondi per attrezzature mediche e farmaci e spesso i pazienti sono obbligati a procurarsi privatamente ciò di cui necessitano.

Da qui una corruzione dilagante del personale medico. "Neppure le 'mance' sono però sufficienti a frenare la fuga di giovani medici verso l'estero. Il 20% dei laureati in medicina migra negli USA, in Canada o nei paesi dell'Europa occidentale" - afferma Michaela Iordache, in un articolo per Osservatorio sui Balcani. "In Romania ci sono 1,86 medici per ogni 1000 abitanti, la più bassa densità di tutti i paesi ex comunisti". "E si stanno creando delle situazioni paradossali. Se ad esempio il direttore di un ospedale accetta un ricovero in più di quelli autorizzati rischia di risponderne penalmente" - ricorda la Iordache. "Secondo una decisione del Governo infatti di ogni deficit di budget rispondono penalmente i manager degli istituti ospedalieri".

In questo quadro drammatico non manca però qualche elemento di speranza. La Romania assicura ad esempio gratis l'insulina per tutti i diabetici, ha triplicato la capacità delle sezioni di dialisi e pratica uno tra i più estesi programmi dell'Europa di terapia contro il cancro. Il livello di preparazione dei medici romeni è inoltre mediamente alto. Non sufficienti però ad evitare il collasso.

Si stima che gli ospedali romeni hanno da tempo superato i 250 milioni di euro di debiti verso i fornitori. Qualche giorno fa un decreto del Governo ha evitato il blocco delle forniture. Ma ancora per quanto? [DS]

Altre fonti: Health Systems Resource Centre.

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