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Come suonano bene le Dolomiti
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Immaginatevi tra i sentieri delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’Unesco: in quota tra i prati fioriti e l’acqua limpida dei laghi, seduti in rifugi alpini o in cammino lungo panoramici trekking, ferrate e falesie per l’arrampicata sportiva, oppure a valle, tra parchi avventura, fattorie didattiche, agriturismo ed enogastronomia a chilometri zero… Ora all’offerta classica del Trentino si aggiunge quella culturale e musicale con la storica rassegna estiva de I Suoni delle Dolomiti, che dal 29 giugno al 31 agosto raduna musicisti da tutto il mondo sulle montagne più belle dell’arco alpino con un programma ogni anno più ambizioso e con artisti di fama internazionale che nel rispetto dell’ambiente si uniscono al pubblico e raggiungono a piedi i luoghi alpini dei concerti, strumento in spalla.
Aperti ufficialmente ieri pomeriggio in Val di Fassa con Nina Zilli, una delle più interessanti voci femminili del pop italiano e Fabrizio Bosso un virtuoso della tromba jazz impegnati al parco comunale di Canazei in un suggestivo omaggio a Amy Winehouse, “l’idea di fondo de I Suoni delle Dolomiti è semplice e affascinante - ha ricordato Paolo Manfrini di Trentino Sviluppo che ha curato quest’anno la rassegna partita ormai nel lontano 1995 - unire le grandi passioni per la musica e la montagna, per l’arte e l’ambiente in un ciclo di concerti all'insegna della libertà e della naturalità”. La formula, che ha trovato un grande successo di pubblico anche nel 2012, prevede un’escursione a piedi dal fondovalle fino a radure e conche nei pressi dei rifugi, teatri naturali in cui la musica viene proposta in piena sintonia con l’ambiente circostante. Agli appuntamenti del primo pomeriggio si sono aggiunte da alcuni anni le suggestioni dell’alba, quasi un festival nel festival, che propone l’incontro non solo musicali con artisti, attori, uomini di cultura che, nelle atmosfere uniche del sorgere del sole in alta montagna, danno vita a spettacoli e monologhi.
La musica sarà la padrona di casa, come sempre libera e gratuita. A farci mettere scarponi e scarpe da trekking saranno quest’estate, tanto per fare alcuni nomi, Vinicio Capossela, Raphael Gualazzi, Baustelle, Peppe Servillo, Nicolò Fabi, Fiorella Mannoia (con Neri Marcorè e Luca Barbarossa) e Massimo Bubbola, autore di alcuni dei più grandi successi della musica italiana firmati con l’amico Fabrizio De Andrè e di quel Cielo d’Irlanda reso celebre proprio dall’interpretazione della Mannoia. E poi, immancabili, il piano di Ezio Bosso in Val di Fassa il 13 luglio con un’esplorazione del respiro in ogni suo significato: il respiro della corsa e quello del pianto narrati da un ensemble concepito come un polmone che si esprime attraverso la tipica concezione musicale del compositore piemontese al pianoforte, accompagnato da 6 violencellisti, oppure, due settimane più tardi, il Cloud’s Quintet in Paganella, quattro sassofonisti (Angel Ballester, Robert Bonisolo, Achille Succi, Rossano Emili) e un percussionista (Carlo Alberto Carnevali) che suonano una musica che sfugge a tutte le classificazioni di genere, mutevole, mai scontata e sempre imprevedibile.
Suoni, montagna, Trentino quindi, ma anche mondo con il Brasile del mandolino di Hamilton de Holanda, il jazz degli anni Venti con Mauro Ottolini e Sousaphonix e l’etnomusica di un’Orchestra di Piazza Vittorioche ad ogni nota multicolore fa capire che più si lascia contaminare più l’umanità migliora. Accanto alla musica non mancheranno nei prossimi due mesi tra i paesaggi trentini i progetti che nascono apposta per i suoni, come ad esempio quello che vede Stefano Benni il 25 luglio in un duetto di armoniche parole con quel Mario Brunello che ha fatto dei Suoni un’irrinunciabile casa estiva del suo violoncello, accompagnando in altre giornate alcuni imperdibili trekking musicali, o lo strano matrimonio tra Marco Paolini, Lorenzo Monguzzi (ex Mercante di Liquore) e La Piccola Orchestra Variabile in un teatro-musica di impatto garantito, per finire con Moni Ovadia che il 20 agosto propone in Val di Sole la lingua, la musica, la cultura Yiddish, in un Cabaret Yiddish in purissimo stile klezmer dove si alternano a canti e storielle, aneddoti e citazioni.
Che sia musica, teatro, parola, lettura o contaminazione d’arte poco importa. “Uno spettacolo in quota non è solo un curioso diversivo per il pubblico. Esprimersi con le vette e i boschi a fare scenografia, è un’esperienza unica anche per chi ha l’abitudine di calcare i palchi alla luce dei fari” hanno assicurato gli organizzatori. E c’è da crederci. Un cantante, un attore, uno scrittore, un musicista, (e i tanti che mettono insieme le une e le altre discipline), sono felicemente costretti ad una intimità che cambia e rende unica la dimensione di un’esibizione ai Suoni. “Ecco perché - ha ricordato Manfrini – gli artisti rinnovano di anno in anno un richiamo che vive sul virtuoso equilibrio tra cultura, l’intrattenimento, ambiente e turismo. Ed ecco perché anche quest’anno gli innumerevoli e variegati appuntamenti dei Suoni saranno da oggi appuntati nelle agende di migliaia e migliaia di amanti della montagna e di curiosi cittadini”, che confonderanno per qualche mese alpinismo e musica per ricavare il meglio da entrambe le esperienze. Il tutto senza nessun amplificatore, nessun programma di sala, ma solo l’atmosfera e l’artista, che si siede sull’erba o sulla roccia e suona in mezzo al suo pubblico, libero da ogni convenzione e struttura.
E proprio nell’ottica di valorizzare e preservare l’integrità e la bellezza dell’ambiente che ospita le esibizioni, si inserisce un progetto come quello dei Suoni, portato avanti non solo dalla passeggiata in montagna, ma da un’attenzione alla mobilità sostenibile che inizia dal fondo valle. Qui nella cornice di un evento concepito per gli amanti della natura, non poteva mancare la cooperazione fra Trentino Sviluppo, la piattaforma Carpooling.it ed il servizio di trasporto pubblico locale di Trentino Trasporti, dove per abbattere le immissioni si potrà usufruire nelle diverse tappe della rassegna della formula dell’auto di gruppo o di mezzi pubblici dedicati per ogni tragitto.
Nessun trucco quindi, il segreto del successo di questa attesa chermesse è la capacità di coniugare la sostenibilità e degli ottimi artisti con il suggestivo paesaggio trentino, facendo del momento musicale o culturale guadagnato dal sempre numeroso pubblico solo dopo una camminata (ne esistono di varie difficoltà, tutte segnalate nel programma), una meritata "conquista" che è possibile raggiungere anche con le Guide Alpine e gli Accompagnatori di territorio del Trentino, e che negli anni grazie all’associazione Sportabili di Predazzo mette a disposizione anche un servizio dedicato alle persone diversamente abili.
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