Emergency: riapre a Kabul, presto anche nel resto Afghanistan

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Ieri, martedì 26 giugno, Emergency ha ripreso l'attività nell'ospedale di Kabul. "Per questo riavvio, i ricoveri sono limitati alla 'chirurgia di guerra'" - riporta un comunicato dell'Ong italiana. L'ospedale opera in questa prima fase sotto la direzione di Gino Strada, che ha convocato collaboratori locali di Emergency, conosciuti e formati negli anni trascorsi. Nell'insieme, il personale medico, paramedico e ausiliario impiegato è per ora costituito da 118 persone e a breve raggiungerà l'Afganistan altro personale internazionale di Emergency.

Alla riapertura dell'ospedale di Kabul seguirà, in tempi brevi, la ripresa di attività dell'ospedale, della maternità e della pediatria di Anabah nel Panshir, del centro chirurgico di Lashkar-Gah nell'Helmand, delle 29 cliniche. Di tutto questo sono ovviamente a conoscenza le autorità del paese. "Ringraziamo coloro che in questi mesi ci sono stati vicini e invitiamo alla ripresa delle iniziative di raccolta di fondi a sostegno dell'intervento di Emergency in Afganistan che avevamo chiesto di interrompere durante la sospensione delle attività" - riporta il comunicato.

Dopo la scarcerazione di Rahmatullah Hanefi, il manager dell'ospedale di Emergency di Lashkargah, tenuto prigioniero per tre mesi dai servizi di sicurezza afgani, avvenuta il 19 giugno scorso riprende quindi l'attività in Afghanistan dell'Ong italiana. A seguito della detenzione di Hanefi, l'11 aprile scorso Emergency aveva ritirato inizialmente il proprio staff internazionale dall'Afghanistan "per ragioni di sicurezza". Le strutture sanitarie di Emergency avevano continuato a funzionare grazie alla competenza e alla dedizione dello staff afghano.

In seguito al ritiro del personale anche locale, l'8 maggio scorso Emergency aveva denunciato che "il governo afgano ha deciso di impossessarsi delle strutture costruite e attivate da Emergency". "Non abbiamo motivi per immaginare che il ministero della sanità afgano e le eventuali organizzazioni disposte a operare su suo mandato e alle sue dipendenze possano garantire, insieme, tre condizioni minime: qualità del servizio sanitario; sua totale gratuità; sua disponibilità per chiunque vi ricorra, senza criteri di selezione" - riportava un comunicato di Emergency.

Nella mattinata di ieri all'ospedale di Emergency a Kabul sono stati ricoverati e operati due feriti colpiti da proiettili. Uno è un ragazzo di ventidue anni a cui una pallottola, sparata da non si sa chi, ha fatto saltare via due dita della mano destra" - riporta da Kabul Cecilia Strada. "E un uomo che si è beccato un proiettile nel braccio questa notte, mentre veniva a Kabul dalla provincia di Wardak: "Ci hanno fermato sulla strada, forse talebani. Ci hanno rapinato e hanno sparato". "Due pazienti non gravi, casi comuni. Ma tutto lo staff dell'ospedale di Emergency si ricorderà di loro come dei primi: oggi il centro chirurgico di Kabul ha riaperto i battenti, dopo che tutte le attività della ong in Afghanistan erano state sospese per quasi due mesi". [GB]

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