Aids: diritti dei malati, Thailandia dà accesso a farmaco

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In occasione del 1° dicembre, Giornata mondiale per la lotta all'Aids, Amnesty International chiede la protezione dei diritti umani di tutte le persone che convivono con l'Hiv/Aids e sottolinea la necessità di un approccio orientato sui diritti umani su cui impostare le risposte all'Hiv/Aids. "Il rispetto, la protezione e la realizzazione dei diritti umani sono fondamentali per garantire che tutte le persone (comprese le donne, i bambini e coloro che vivono in condizioni di povertà) beneficino del progresso dei programmi di trattamento, cura, sostegno e prevenzione che dovrebbe condurre all'accesso universale entro il 2010" - afferma il comunicato di Amnesty International. "È vitale che i governi riescano a conseguire i risultati e a rispettare gli impegni delineati negli Obiettivi di sviluppo del millennio e nella Dichiarazione d'intenti dell'Assemblea Generale dell'Onu del 2001".

"Le persone che convivono con l'Hiv/Aids continuano a subire stigmatizzazione e violazioni dei diritti umani, compresi atti di violenza causati dal disprezzo associato al loro status. Inoltre la violenza, specialmente quella sessuale, aumenta i rischi di contrarre l'infezione. Per essere efficaci, le risposte all'Hiv/Aids devono affrontare la dimensione sociale, economica e culturale del problema e prevedere l'accesso alle risorse economiche per le donne e il rispetto della loro autonomia e integrità fisica". È inoltre necessario, sottolinea Amnesty International, che ogni persona possa accedere a programmi di trattamento e che il diritto alla salute sia tutelato. Il test dell'Hiv è importante e deve essere allargato fino a ottenere un accesso globale alla prevenzione, al trattamento, alle cure e all'assistenza per tutti. Lo sviluppo del test dell'Hiv richiede che i diritti di ogni persona alla riservatezza, alla consulenza e al consenso informato siano garantiti.

Intanto, Medici senza Frontiere segnala una buona notizia: la Thailandia ha annunciato ieri che rilascerà una licenza obbligatoria per garantire ai malati di Hiv/Aids l'accesso a un farmaco essenziale: l'efavirenz. La "licenza obbligatoria" è lo strumento previsto dalle norme internazionali sul commercio per difendere il diritto dei Paesi colpiti da gravi emergenze sanitarie a produrre localmente i farmaci salvavita superando i brevetti che garantiscono agli inventori del farmaco il monopolio sulla produzione per 20 anni. Il regime di monopolio garantito dai brevetti è uno dei principali fattori che contribuiscono a tenere altissimi i prezzi dei farmaci, rendendoli di fatto inaccessibili ai Paesi poveri dove l'epidemia è più diffusa.

L'organizzazione medico-umanitaria palude a questa coraggiosa decisione e incoraggia il Governo tailandese a fare la stessa cosa per la produzione di altri farmaci essenziali. L'efavirenz è raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il trattamento dell'Hiv e attualmente è coperto da brevetto in Thailandia. Proprietaria del brevetto è la Merck che in Thailandia lo vende al prezzo di 1.500 Bath (pari a 41$) al mese. In India, dove l'efavirenz non è brevettato, esiste un equivalente generico venduto alla metà (22$ al mese). Non solo il prezzo del farmaco della multinazionale è inaccessibile per i servizi sanitari e i pazienti tailandesi, ma spesso la Merck non è stata in grado di fornire i quantitativi richiesti del medicinale.

"Gli approvvigionamenti di efavirenz da parte della Merck non sono affidabili e in molti casi questo si è tradotto in interruzioni o sospensioni della terapia, pericolosissime per i pazienti" - spiega il dottor David Wilson che lavora per MSF in Thailandia. La licenza obbligatoria che il governo tailandese si appresta a rilasciare permetterà all'industria farmaceutica di stato (la GPO - Government Pharmaceutical Organization) di produrre localmente per il Governo "copie" del farmaco della Merck ma anche di importare gli equivalenti generici già in commercio per esempio in India. La produzione in Thailandia dovrebbe iniziare il prossimo anno e nel frattempo il Governo potrà acquistare i farmaci prodotti in India dimezzando così i costi delle terapie. Oggi almeno 12mila persone in Thailandia hanno bisogno dell'efavirenz, ma a causa dei costi elevati e delle difficoltà di approvvigionamento molto pochi ricevano il farmaco.

La produzione di generici è stata la chiave di volta nella lotta all'Aids in Thailandia. Prima che l'industria di stato iniziasse a produrre equivalenti dei farmaci di marca, il costo della terapia era di 924$ l'anno per paziente e appena 3000 persone avevano acceso alle cure. Nel 2002 la GPO lanciò una versione generica della triterapie contro l'Aids che portò a costi di 18 volte più contenuti. Grazie a questo più di 85mila persone con Hiv sono oggi in cura nel Paese. Secondo l'UNAids la Thailandia è l'unico Paese del Sud-est asiatico che riesce a garantire le cure a più della metà dei cittadini sieropositivi che ne hanno bisogno. I malati tailandesi ricevono prevalentemente cure di prima di linea (vale a dire quelle di più vecchia generazione), ma sia l'OMS che la Banca Mondiale prevedono una crescita drammatica del costo dei farmaci in Thailandia a causa del fatto che un numero sempre maggiore di pazienti dovrà passare a terapie di seconda linea (cioè a base di farmaci di nuova generazione) a causa dei pesanti effetti collaterali e delle resistenze che si sviluppano in chi assume le terapie di prima linea per diversi anni.

I farmaci di nuova generazione godono di una protezione brevettale rafforzata, per questo OMS e Banca Mondiale hanno raccomandato alla Thailandia di utilizzare le clausole di salvaguardia - come la licenza obbligatoria - previste negli accordi internazionali sul commercio (TRIPS) per by-passare i brevetti delle multinazionali e avviare una produzione locale di farmaci di qualità a basso costo. "La Thailandia sta dimostrando un grande coraggio. Altri Paesi gravemente colpiti da emergenze sanitarie in passato hanno annunciato l'intenzione di utilizzare le licenze obbligatorie, ma si sono sempre poi astenuti dal farlo davvero a causa delle pressioni delle multinazionali farmaceutiche e dei Paesi che si fanno portavoce dei loro interessi. La Thailandia avrà bisogno di un forte sostegno internazionale per procedere su questa strada" - conclude il comunicato di Msf. [GB]

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