Scontri a Washington, assalto al Congresso Usa

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Foto: Unsplash.com

L’America è sotto choc. La giornata più nera si chiude con un’altra notizia drammatica. Negli scontri del 6 gennaio a Capitol Hill sono morte quattro persone, mentre i feriti sono 13. Una delle vittime è stata identificata in serata. Si chiama Ashli Babbitt, una supporter trumpiana di San Diego, in California. Lo ha confermato sua suocera. Babbit era una veterana dell’ Us. Air Force: 14 di servizio. Era arrivata a Washington da sola, senza il marito. Secondo i media americani Ashli sarebbe stata colpita da uno degli agenti della polizia di Capitol Hill, mentre centinaia di militanti irrompevano nell’edificio del Congresso.  

A Washington la tensione resta alta. Dalla Casa Bianca arrivano altre indiscrezioni clamorose: alcuni ministri del governo Trump starebbero discutendo se ricorrere al 25°emendamento per rimuovere il presidente in carica e affidare il Paese al suo vice, Mike Pence. La procedura è complicata e richiede il consenso dello stesso Pence, più il via libera dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera. Ma la discussione in corso è sicuramente il segnale di quanto l’allarme sia diffuso anche nell’Amministrazione. Le immagini di ieri hanno scosso anche i collaboratori più stretti che cominciano a pensare se non abbia davvero ragione il tabloid conservatore New York Post: Trump è diventato il  Re Lear di Mar-a-Lago. Il 25°emendamento prevede la rimozione del presidente qualora «non sia in grado di adempiere ai suoi doveri». Lo stesso Trump, però, potrebbe contestare la mossa e l’iniziativa potrebbe estinguersi senza risultato. Pence, comunque, ieri ha condannato con nettezza le violenze del pomeriggio. Trump rimarrà in carica fino alle ore 12 del 20 gennaio. Due settimane. Dopo ciò che si è visto ieri un periodo sufficiente perché possa ancora fare danni seri. Altri, invece, stanno pensando a dimettersi. Nelle prossime ore potrebbero lasciare l’incarico il Consigliere per la Sicurezza, Robert O’Brien e il suo vice Matt Pottinger, figura chiave per le relazioni con la Cina. Sarebbero i nomi più in vista di una fuga in massa.

Si assottiglia anche la falange parlamentare che ha fatto da sponda al tentativo trumpiano di delegittimare la vittoria di Joe Biden.  Ieri sera, intorno alle 21, il Congresso ha ripreso la ratifica dei voti inviati dai 50 Stati. Ebbene solo 6 senatori sui 14 iniziali hanno confermato le obiezioni ai risultati nell’Arizona, lo Stato che i parlamentari avevano cominciato a esaminare, prima dell’irruzione dei manifestanti. Resistono con Trump i senatori Ted Cruz (Texas) e Josh Hawley (Missouri). Ma altri big del partito, che pure negli ultimi mesi hanno appoggiato senza riserve il presidente, si sono dissociati in modo netto. Il leader del gruppo, Mitch McConnell, aveva già riconosciuto il successo di Biden, mentre ieri sera il senatore repubblicano Lindsey Graham ha scaricato Trump con un breve discorso irridente. I lavori del Congresso si dovrebbero concludere nella notte americana, con la ratifica dell’elezione di Joe Biden. 

Nel frattempo le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo della capitale. Gli agenti hanno arrestato 52 militanti, ma il numero è destinato ad aumentare. Nella notte abbiamo percorso le strade di Washington: vuote, presidiate in modo massiccio da circa 1500 militari della Guardia Nazionale e dalle pattuglie della polizia. Senza esagerare è lo scenario di una città sotto assedio. Neanche la scorsa primavera, dopo i disordini seguiti alle manifestazioni di Black Lives Matter, erano state adottate misure così rigide. La sindaca Muriel Bowser ha dichiarato il coprifuoco, a partire dalle 18. Il problema è che la reazione degli agenti e dei militari è stata troppo lenta. Ieri mattina il perimetro del Campidoglio era protetto solo da una fila di basse transenne e da un esile cordone di agenti. Il Parlamento è rimasto in balia degli «invasori» per diverse ore. Si è scoperto più tardi che Donald Trump non ha assunto alcuna iniziativa. E’ stato il Pentagono a mandare i rinforzi, dopo aver ottenuto il via libera da Mike Pence. La polemica crescerà in modo aspro nelle prossime ore...

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