
www.unimondo.org/Blog/Codice-deontologico-dei-giornalist/Rohingya-e-crimine-contro-l-umanita
Rohingya: è crimine contro l'umanità
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
Yanghee Kee, coreana di Seul, inviata speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Myanmar (Birmania) non ha alcun dubbio: quanto compiuto contro i rohingya, il "popolo che nessuno vuole", da militari birmani, polizia di frontiera, forze di sicurezza è da considerarsi crimine contro l'umanità. La situazione è ben peggiore di quanto fosse stato ipotizzato all'inizio della missione. Le repressioni, leggasi "pulizia etnica", contro questa popolazione minoritaria di religione musulmana in un paese dove in teoria non vige alcuna religione di stato, ma dove quest'ultimo esprime una preferenza per quella buddhista che è anche quella più diffusa, sono state definite un crimine contro l'umanità.
I rohingya sono circa un milione su una popolazione di oltre cinquanta milioni. Vivono prevalentemente nel nord, nello stato di Rakhine, noto in passato come Arakan, e non sono riconosciuti come cittadini dello stato birmano. Quello contro di loro è definito un "genocidio nascosto", per prendere a prestito il titolo del libro di Azeem Ibrahim, The Rohingyas. Inside Myanmar’s Hidden Genocide (2016). Per decenni sono stati inflitti loro ghettizzazioni, distruzione di villaggi, stupri, limitazioni di movimento, massacri sistematici che hanno portato ad un continuo flusso in uscita di questa popolazione in particolare verso il Bangladesh. Solo tra ottobre 2016 ed oggi, 70.000 rohingya sono in fuga per sfuggire alle repressioni dell'esercito che sono diventata ancora più violente a seguito dell'attentato del 9 ottobre 2016 in cui hanno perso la vita nove poliziotti. Secondo il governo sono estremisti rohingya ad aver organizzato e compiuto l'attacco mortale.
Aung San Suu Kyi, premio nobel per la pace 1991, ufficialmente non è alla guida del paese, ma ne detiene la leadership; secondo la costituzione in vigore, avendo figli di un'altra nazionalità non può assumere il ruolo di capo di stato ed esercitare quindi un potere nei confronti delle forze militari. Nonostante ciò, la militante per i diritti umani non ha mai profferito parola in difesa di questa popolazione. Il governo, diciamo "civile" in contrapposizione a quello militare, in quanto chiamato in causa, si difende respingendo le osservazioni onusiane e dichiarando che si tratta di un affare interno e non internazionale. La complicità era già stata resa nota e messa sotto accusa lo scorso anno da un gruppo di attivisti e di altri premi nobel tra i quali Malala Yousafzai, Desmond Tutu, Tawakkul Karman e Leymah Gbowee. Comunque sia, l'inviata speciale presenterà al Consiglio dei diritti umani il suo rapporto di missione il 13 marzo prossimo. E sembra davvero che non ci siano dubbi. #Myanmar







Commenti
Ciao a tutti e tutte!
Lunedì, 05 Febbraio 2018 15:24:15
stephane
Prestito offerta
Venerdì, 12 Gennaio 2018 21:55:41
Stepahane
prestito di offerte
Giovedì, 07 Dicembre 2017 10:34:03
Stephane
PRESTITO DI DENARO HA IL 3% SENZA LE BANCHE
Lunedì, 27 Novembre 2017 11:35:23
[email protected]
Prestito di offerte tra particolare
Mercoledì, 18 Ottobre 2017 12:55:27
manuelalamo.septem
Prestito di offerte tra particolare
Mercoledì, 18 Ottobre 2017 12:32:10
[email protected]
Prestito di offerte tra particolare
Mercoledì, 18 Ottobre 2017 12:30:25
Manuelalamo.septem