L'Orso d'argento a Berlino è per Félicité

Alla Berlinale va in scena Félicité e vince l'Orso d'argento Gran premio della giuriaAlain Gomis è nato a Parigi nel 1972 da padre senegalese e madre francese (lo scrivo perchè fa la differenza quando si tratta di ricostruire sguardi meticci sul mondo). Félicité è il suo quarto lungometraggio. Ci porta a Kinshasa, RDC. Congo, quello della repubblica nota per l'annoso conflitto per il coltan e per la gravità delle vicende politiche. Félicité canta nei bar della capitale per sopravvivere, per dare un futuro al figlio che è impegnata a crescere da sola. Ad un certo punto, le vicende della vita la portano a dover lottare in modo impensabile per riuscire a far operare il figlio investito da un incidente stradale. I soldi non bastano...Lei, l'attrice, Véro Tshanda Beya è al suo esordio nel cinema, ed è già magistrale nella sua interpretazione. Gomis incrocia gli sguardi, complessifica, non lascia spazio alle facili interpretazione: racconta le periferie di una città di oltre dieci milioni di abitanti, capitale di quel paese instabile caratterizzato da profonde diseguaglianze economiche e sociali; ma narra anche le relazioni di chi la città sregolata la abita, la soffre e  sogna la foresta e un ritorno alla terra madre come luogo di salvezza. La musica, straordinaria, ricostruisce i luoghi e le identità dei personaggi. C'è la voce della cantante con la composita band che l'accompagna, i Kasai Allstars (dal nome della provincia congolese dalla quale provengono i diversi musicisti) e c'è una composizione di Arvo Pärt eseguita dalla Symphonic Orchestra di Kinshasa che travolge le emozioni dello spettatore. Un breve assaggio dei paesaggi sonori del film si può gustare nel trailer. Buona visione. 

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