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Italia: migrare "in e out"
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
Quando si dice “migrazioni” la tendenza è a pensare agli sbarchi o agli arrivi di migranti richiedenti qualche forma di protezione internazionale. Il riferimento quindi è all’immigrazione, cioè ai flussi in entrata. Ad entrare in Italia però non ci sono solo i migranti in situazione irregolare (nel 2015 sono stati 103.792, dati del Ministero dell’Interno), ci sono anche lavoratori, studenti ed altre persone che giungono per diversi motivi e che qui stabiliscono la loro residenza per un periodo breve, medio o lungo. Senza dimenticare però che anche il "dentro" è uno spazio di migrazione: molte persone si spostano all'interno del Paese. La migrazione è inoltre un fenomeno che raccoglie i dati in uscita, cioè le persone che lasciano temporaneamente o con un progetto più duraturo il Paese per motivi differenti, lavoro, studio, famiglia, ecc. Nel 2015 gli espatri di italiani e italiane sono stati 107.529, 35,8% di questi aveva un’età compresa tra i 18 e i 34 anni. In totale, secondo i dati del Rapporto italiani nel mondo (2015) della Fondazione Migrantes, nello stesso anno sono 4.636.647 gli italiani, prevalentemente uomini anche se il numero delle donne è in crescita, che vivono all’estero. L’Italia sta riprendendo ad emigrare: è sempre il grande sogno di una vita migliore, laddove si pensa di trovare opportunità di crescita, di futuro.
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