Il mancato intervento dei caschi blu dell’ONU

Ieri si è chiusa la settimana dedicata dalla redazione di Unimondo al tema del genocidio. Un pressante interrogativo resta sul ruolo che i caschi blu dell’ONU non hanno saputo ricoprire per interrompere genocidi in atto. Non hanno saputo (ossia non erano in grado di) o non hanno potuto? In Rwanda nel 1994 come a Srebrenica nel 1995 le truppe ONU avevano un mandato che impediva loro di intervenire con le armi per impedire i massacri. Un mandato che non vuole “interferire negli affari interni di uno Stato” come si dice nel gergo del diritto internazionale e che viene deciso in sede di Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Quando si parla di inefficienza dell’ONU, di mancanza di strategia, di inutilità delle sue strutture spesso si dimentica che l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha anch’essa un mandato e dei poteri che le vengono dai suoi Stati membri. Se questi decidono che il mandato dei caschi blu sul terreno di una guerra civile sia solo di “osservazione e interposizione” è questo che la forza ONU assumerà. Se dunque ci si domanda perché non si è intervenuto per fermare le stragi, non si metta al muro l’Organizzazione, bensì gli Stati che hanno deciso di non farlo.

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