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Fiori migranti
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
L'arte di Ai Weiwei è a Vienna. Dal 14 luglio al 20 novembre 2016 espone al 21er Haus "translocation - transformation", una mostra nella quale l'artista ricostruisce nel museo un tempio degli antenati di una famiglia di commercianti di té della dinastia Ming ed altre installazioni monumentali. E' però nella vasca barocca del giardino del Belvedere superiore che ancora una volta l'attivista cinese mette in scena il suo messaggio forte, provocatorio nei confronti della sfida delle attuali migrazioni. 1.005 giubbotti di salvataggio usati da migranti e raccolti sull'isola di Lesbo sono stati disposti su 201 anelli a formare una "F", Flowers. Sono fiori di loto fluttuanti. Ci ricordano le vite dimenticate di chi si è rivolto al mare per parlare dei propri sogni. L'installazione, nel cuore di uno dei Paesi più rigidi nei confronti dei migranti e dell'immigrazione irregolare, è una sfida nella sfida. L'arte di Weiwei è politica. Feroce critico contro il regime cinese, è perseguitato dallo stesso, ma non per questo cessa di professare attraverso l'arte le sue posizione nei confronti dei diritti umani e della libertà di espressione e di movimento. Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017, anche in Italia, lo avremo ospite, a Palazzo Strozzi (Firenze) attraverso la prima mostra italiana a lui dedicata: Ai Weiwei. Libero.
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