Costa d'Avorio: Alpha Blondy chiede l'amnistia

29/06/2017 - Sara Bin - Costa d'Avorio Alpha Blondy amnisita

Alpha Blondy è uno dei reggae man più conosciuti non solo nel continente africano, ma a livello internazionale. Impegnato socialmente e politicamente attraverso la sua musica che ha venduto milioni di copie, è stato anche messaggero di pace dell'ONU nel 2005, un periodo estremamente caldo in una Costa d'Avorio intrappolata nel conflitto che divideva il nord dal sud del paese. Il suo ultimo grido è però rivolto all'attuale presidente e al governo in carica affinché vengano liberati tutti i prigionieri detenuti nell'ambito della crisi post elettorale del 2010-2011 in cui l'uscente Laurent Gbagbo non aveva riconosciuto la sconfitta elettorale.

"La riconciliazione della Costa d'Avorio si può fare solo attraverso un'amnistia generale. Questo sarebbe un atto politico coraggioso. La paura della guerra è un trauma che gli ivoriani continuano a vivere, inclusi i politici. Questa paura è la causa che blocca una decisione politica coraggiosa". Lo sostiene Alpha Blondy che accusa anche i politici ivoriani di farsi paura a vicenda, senza peraltro arrivare a trovare soluzioni che facciano bene all'intero paese. Definisce "idiote" le questioni per la successione al potere: sarebbe ambizione degli attuali primo ministro Guillaume Soro e del ministro dell’interno Ahmed Bakayoko correre per ottenere la presidenza al prossimo rinnovo della carica. "E' ora di finirla con queste questioni da studenti, siete chiamati a gestire un paese e non è comportandovi da irresponsabili che arriverete laddove volete arrivare. Non si darà mai in custodia un bue a colui che non ha saputo salvare un uovo. Ci sono venticinque milioni di anime che dipendono dalle vostre dispute idiote". Non le manda certo a dire e le parole qui riportate sono state raccolte da un'intervista rilasciata qualche giorno fa all'AFP.

Alpha Blondy non ha dubbi in merito. Il tempo della riconciliazione nazionale è adesso o mai più. In modo provocatorio afferma "se dobbiamo pagare quelli che hanno fatto la guerra, quanto dovremmo allora pagare quelli che sono morti? Basta, fermiamo tutto ciò. E' tempo che ci riprendiamo", prima che sia troppo tardi.