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Centrafrica: si volta pagina?
dal blog "Codice deontologico dei giornalistə"
Bangui, 30 marzo 2016: il nuovo presidente eletto con il 62,71% dei voti, Faustin-Archange Touadéra, professore di matematica, 58 anni, è ufficialmente investito del ruolo di capo di stato. Eredita un paese attraversato da un anno di transizione politica guidata da Catherine Samba-Panza, ex sindaco della capitale, subentrata dopo le dimissioni dell'autoproclamato Michel Djotodia, e una società disorganizzata con un'economia degradata ed istituzioni mancanti di credibilità lacerate da anni di conflitti violenti. Non è un caso che, il 29 novembre 2016, papa Francesco abbia dato avvio all'anno giubilare proprio da qui. Ex colonia francese, inclusa nel territoiro dell‘Oubangui-Chari (nomi di due bacini idrografici dell'Africa centrale), la Repubblica centrafricana intrattiene ancora oggi "legami di grande densità" con la Francia. Si tratta di legami economici, di sfruttamento, perché le risorse sono tante (troppe), una maledizione che sta mettendo in ginocchio una popolazione vulnerabile, un’economia debole e uno Stato che privo di capacità istituzionale. Gli interessi sono molteplici e a contendersi la ricchezza, insieme alla Francia, ci sono pure la Cina e l'Iran. Chissà che il nuovo presidente non svenda la Centrafrica e le sue fortune in cambio di uno sperato, lusingante sviluppo così come annunciato nel suo discorso di investitura. Nella foto: Sostenitore di Touadéra a Bangui (Fonte: RFI)
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