Brazzaville attaccata dai ninja

Brazzaville, la città che porta il nome dell'italiano Pietro Paolo Savorgnan di Brazzà, è stata attaccata dai ninja. Non sono giapponesi, bensì abitanti della città congolese, ribelli costituitosi come milizia politica negli anni Novanta sotto la guida dell'ex primo ministro Bernard Kolelas e oggi coordinanti da Frederick Binsamu, conosciuto come il pastore Ntumi. Nella notte di lunedì 4 aprile 2016, il soggetto da eliminare è Denis Sassou Nguesso e in migliaia hanno attaccato la capitale con l'obiettivo di mettere in fuga il presidente "neo" eletto a marzo 2016 con il 60% dei voti. Esercito, polizia e guardia presidenziale hanno affrontato i ninja con conseguenze mortali soprattutto per la popolazione dei quartieri colpiti Sud Bacongo, Kinsoundi e Makélékélé. Migliaia di persone si sono messe in fuga verso i quartieri nord della città, altre hanno tentato di imbarcarsi e di attraversare il fiume Congo per raggiungere Kinshasa; la situazione ha fatto mettere sull'attenti Kabila e il suo esercito, schierato lungo la sponda del fiume per evitare che le violenze dilaghino anche sull'altra sponda. Anche l'ENI ed altre aziende  italiane sono tra gli attori più preoccupati. Cosa sta accadendo oggi a Brazzaville, solo chi c'è può saperlo. 

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