Algeria-Francia: Fellag meglio di un casco blu

E' un pacificatore. Con la sua arte riesce a riconciliare più di quanto possa fare l'ONU in giro per il mondo, ma ancora non ha ricevuto alcun titolo, alcun riconoscimento che ne ufficializzi il ruolo di ambasciatore di pace. Nato nel 1950 in Cabilia, Fellag si sposta in Canada, per tornare poi a vivere in Algerie, successivamente in Tunisia e dal 1996 in Francia. 

Al théâtre du Rond-Point, a Parigi, ha portato in scena Bled Runner. I temi dello spettacolo sono il colonialismo, la guerra d'Algeria, l'immigrazione, il razzismo ordinario...insomma questioni attuali, calde. Non teme i tabù e gioca con quei cliché che mettono in opposizione i francesi e gli algerini, l'Occidente e l'Oriente...

Eccolo che corre, sale sul treno appena in tempo, lo si vede raggiungere la carrozza tre. E' in un bagno di sudore, stressato, si siede. Lo si osserva. Capisce quindi che il suo volto assomiglia a quello del profilo-robot di tutti i terroristi islamici del pianeta. "Mi manca solo la barba. Ma la gente la disegna nella sua testa".

Riesce a far ridere tre volte con la stessa battuta: la prima quando la dice in arabo, la seconda quando la spiega in francese, la terza quando la diaspora algerina e il pubblico francese si rendono conto che sono in grado di ridere per gli stessi temi. 

Riconciliazione avviata? 

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