www.unimondo.org/Notizie/Europa-salta-l-accordo-commerciale-con-il-Mercosur-61087
Europa: salta l'accordo commerciale con il Mercosur
Notizie
Stampa
I negoziati degli accordi commerciali tra Unione Europea e Mercosur si sono interrotti. Un interruzione per l'alleanza economica per oltre 680 milioni di cittadini creando una zona di libero scambio che coinvolgerebbe l'Europa con i paesi dell'Unione Europea con Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Un'eventuale ripresa dei negoziati non potrà avvenire prima che la nuova Commissione UE sia pienamente operativa, e quindi difficilmente ci saranno nuovi incontri ufficiali tra i due blocchi prima del 2005. In particolare i negoziatori hanno proposto di incontrarsi verso fine anno per fissare una data per riprendere ufficialmente a trattare nei primi mesi del prossimo anno. Intanto un accordo di libero commercio è stato firmato tra i paesi del Mercosur e i restanti paesi latinoamericani raggruppati nella Comunidad Andina de Naciones CAN. Secondo diversi osservatori le conseguenze maggiori saranno per le popolazioni più deboli, mentre ad esempio il Brasile, vero gigante della regione, potrebbe uscirne avvantaggiato. D'altra parte, però, un accordo che riunisca tutti i paesi dell'America Latina potrebbe essere fondamentale per rispondere in maniera più efficace allo strapotere degli Stati Uniti intenzionati a concludere l'accordo di libero commercio delle americhe (ALCA).
Uno dei temi affrontati durante il Forum Sociale Europeo sono stati proprio gli EPA (Economic Partnership Agreements), ovvero i famosi accordi con cui l'Unione Europea vuole far ingoiare ai paesi in via di sviluppo quelle politiche di liberalizzazione dei servizi e degli investimenti accantonate nel tentativo di rivitalizzare il processo del dopo-Cancun. E legato al tema il Corporate Europe Observatory - costituito da alcune organizzazioni della società civile - ha spedito una lettera alla Commissione Europea per chiedere di porre un freno all'eccessiva influenza dei gruppi di pressione delle grandi aziende nei confronti delle politiche dell' Unione Europea. "Tutti i Commissari Europei e i membri ufficiali della Commissione dovrebbero essere obbligati ad accettare un sostanziale e ben definito periodo di "astensione", dal ricoprire posizioni dirigenziali in aziende private. Queste misure sono necessarie per prevenire casi di conflitto di interessi come quello del commissario al commercio Brittan che meno di un anno dopo aver lasciato la Commissione Europea divenne non solo consulente sui temi WTO per lo studio legale Herbert Smith, ma anche vice presidente della banca per gli investimenti USB Warlburg e consigliere d'amministrazione della Unilever".
Secondo il Corporate Europe Observatory uno tra gli esempi che meglio testimoniano la necessità di migliorare e rinforzare le regole di etica e trasparenza è il caso del Broming Science and Environmental Forum (BSEF), una lobby che si oppone alla regolamentazione dei rischi alla salute e all'ambiente dovuti alle conseguenze tossiche dei composti a base di bromo. Sono stati necessari considerevoli sforzi di ricerca per scoprire che il BSEF - soggetto molto attivo nei processi decisionali dell' Unione Europea riguardanti le sostanze anti-incendio basate sul bromo - non è altro che un gruppo di pressione industriale che ha sede negli uffici di Bruxelles di una multinazionale, e che opera per conto dell'industria chimica.
" Chiediamo inoltre che la nuova Commissione Europea operi una chiara rottura con le pratiche antidemocratiche dei suoi predecessori, ad esempio l'"incestuosa" relazione con il TABD (Dialogo d'Affari Trans-Atlantico), co-fondato dal Commissario Leon Brittan. Il TABD rappresenta un primo esempio di un'inappropriata influenza sulle politiche di regolamentazione e commercio dell'UE che la precedente Commissione Europea aveva garantito alle grandi aziende multinazionali".[AT]
Fonte: Trade Watch