www.unimondo.org/Notizie/Europa-la-non-decisione-dell-Ue-sugli-Ogm-62150
Europa: la non decisione dell'Ue sugli Ogm
Notizie
Stampa
La Commissione Europea ha rinviato la decisione di stabilire una soglia di tolleranza di Ogm nelle sementi, perche' la ''valutazione dell'impatto economico non era sufficiente per arrivare ad una conclusione''. "Una decisione saggia -ha commentato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente - ma speriamo solo che non sia un fuoco di paglia ma piuttosto l'inizio di un percorso che farà l'Unione dei 25 capofila della sicurezza alimentare come contrassegno di garanzia". Quindi la decisione è rimandata al successore il portoghese Dur㣀o Barroso. Qualche voce maligna ha subito insinuato che Prodi abbia voluto passare la patata bollente al suo successore per non volersi assumere la responsabilità di una scelta impopolare vista la diffidenza dei consumatori europei per i prodotti geneticamente modificati, in realtà all'interno della stessa commissione le voci non erano univoche sui termini della legislazione da adottare. La commissaria all'ambiente Margot Wallstr㶀m sosteneva che le sementi avrebbero dovute essere etichettate se contenenti piu' del 0.3% di OGM mentre altri colleghi sostenevano una soglia di tolleranza maggiore, sino allo 0,7% del collega David Byrne, commissario responsabile della salute e della protezione dei consumatori.
Una forte critica arriva da Greenpeace per la decisione della Commissione riguardo all'inserimento di 17 nuove varietà di mais transgenico Mon810 (della multinazionale Monsanto), nel registro comunitario delle sementi, che agevola così il via libera all'acquisto in tutta Europa di semi di mais transgenico. Greenpeace sollecita i governi ad attivare clausole di salvaguardia a livello nazionale contro queste varieta' in modo da proteggere l'agricoltura convenzionale e biologica. "Solo Danimarca e Germania stanno definendo misure nazionali per proteggere l'agricoltura convenzionale e biologica dalla contaminazione genetica. Gli altri 23 Paesi dell'Unione, Italia inclusa, non hanno previsto alcuna misura per tutelare il biologico ed il convenzionale dalla contaminazione con Ogm" ha commentato Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. Molti studi hanno evidenziato la pratica impossibilità di garantire la non contaminazione, avanzando seri dubbi, in caso di massiccio aumento di coltivazioni GM, della possibilità di garantire un futuro al biologico. Secondo David Byrne, commissario alla salute e alla difesa dei consumatori, si è trattato un di un "passo logico" poiché negli anni recenti non sono emersi problemi di alcun tipo negli studi e nelle sperimentazioni attuate sulle varietà approvate (già coltivate in Spagna).
"A 140 giorni dall'entrata in vigore del regolamento europeo sull'etichettatura degli Ogm, nessun prodotto etichettato è stato trovato sugli scaffali nei supermarket". Questa è il dato emerso dai "detective di Ogm" di Greenpeace che stanno monitorando la situazione nei supermercati dal 18 aprile scorso. In Francia si registrano 14 prodotti , seguita dall'Olanda con 12; 4 i prodotti Ogm in Germania, 3 in Belgio, 2 in Gran Bretagna e Repubblica Ceca. All'Italia si aggiungono Spagna e Austria. Un grande successo dei consumatori secondo l'organizzazione che è presente al Sana, la fiera che si svolge dal 9 al 12 settembre alla Fiera di Bologna. E al Sana, salone internazionale del Naturale di Bolgona si analizza lo sviluppo avuto in questi anni dal settore del biologico. Dall'individualismo pionieristico il settore ha visto spegnersi la straordinaria vitalità e ad oggi non ha ancora saputo mostrare nuove spinte e dotarsi di adeguati strumenti. L'incognita più grande che pesa sul settore è se "perduri o meno un clima politico moderatamente a favore dell'agricoltura biologica", insomma se in futuro il biologico riuscirà concretamente ad incidere nella costruzione e nell'adozione dei nuovi modelli di sviluppo agro-alimentare e rurale.[AT]
Altre fonti: Greenplanet