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Dossier Privatizzazione acqua su Asa s.p.a. di Livorno
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Il Tavolo Livornese contro le privatizzazioni ha stilato un Dossier dove viene analizzato , attraverso i bilanci, i 5 anni di gestione in regine di Spa di ASA, l'azienda livornese che gestisce il servizio idrico integrato. Il fine di questo dossier è dimostrare che la gestione di un servizio pubblico in regime di Spa non può funzionare (tanto meno con l'ingresso del privato anche solo per il 40%), proprio per la sua natura che mira al raggiungimento di un utile, sacrificando l'interesse collettivo e il raggiungimento del pareggio in bilancio. Il problema quindi non sono gli amministratori in carica ma proprio la forma di gestione. Dal dossier si evince che se non si fosse proceduto alla trasformazione dell'ente pubblico economico in Spa si sarebbe potuto risparmiare 20.000,00 euro circa! Lo sperpero di soldi pubblici è stato possibile grazie ad una gestione 'allegra' e poco trasparente permessa proprio dalla Spa. Non mancano comunque voci non chiare e poco trasparenti.
DOSSIER ASA: BILANCI DAL 1998 AL 2002
L'analisi seguente ha lo scopo di dimostrare che l'efficienza e l'economicità dei servizi pubblici la si può ottenere e raggiungere attraverso un profondo senso di responsabilità ed attenzione, elementi questi che a parer nostro sono stati disattesi nel corso della gestione di tipo privato avvenuta nei 5 anni di SpA. dal 1998 al 2002.
Dall'analisi è possibile dedurre che le disfunzioni di ASA non sono frutto dell'anacronismo del servizio pubblico ma di pure scelte individuali e/o collettive degli individui deputati a decidere.
I vincoli e le rigide regole proprie della gestione Municipalizzata come Azienda Speciale, che hanno assicurato la valida conduzione negli anni precedenti la nascita della SpA, si sono perdute a causa delle discutibili ed eccessive libertà di azione che le regole privatistiche della SpA hanno permesso agli amministratori. Visti i risultati, queste regole si sono dimostrate incompatibili con la gestione della erogazione dei servizi pubblici e nel caso specifico di ASA, la distribuzione dell'acqua.
A questo si è aggiunta l'assenza di controllo da parte di chi ha scelto gli amministratori, un controllo da cui nessuna amministrazione pubblica può esimersi.Gli imperativi test di verifica dell' interesse pubblico, si sono dimostrati latenti e se così non fosse sarebbe da pensare altro. Gli attuali vertici aziendali di nomina politica, hanno avuto a disposizione due mandati di governo, ed è da qui che scaturisce la nostra riflessione: o non si è controllato oppure se lo si è fatto non si è provveduto per tempo, oppure⅀? A tali quesiti nessuno dei titolati sta rispondendo, quasi come se ciò non riguardasse alcuno. I disastri avvenuti nel corso degli anni relativi alla gestione aziendale come SpA, dal 1998 al 2002, assumono quasi la grottesca apparenza di ordinarietà.
I provvedimenti gestionali o quantomeno i più manifesti, ed i relativi risultati della conduzione del bene pubblico, sono qui di seguito elencati, ed ognuno può trarne le proprie conclusioni. La privatizzazione di ASA, culminata in questi giorni con la cessione del 40% del pacchetto azionario ad Amga di Genova, non può che apparire come il tentativo di mettere una pesante pietra sul passato, aprendo la nuova fase, tanto attesa dall'Amministrazione di Livorno, a discapito della collettività, per le ricadute sociali che accompagnano questi processi in termini di aumenti dei costi dei servizi, abbattimento della qualità e pesanti ricadute per gli addetti del settore.
Il testo integrale del dossier possibile scaricarlo direttamente dal sito del Livorno Social Forum.