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Corea del Sud-Giappone: si riacutizzano le ferite della storia
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Il Presidente della Corea del Sud Roh Moo Hyun ha rivolto un duro attacco ai leader giapponesi per la "scatenata bramosia di accaparrarsi il supporto della loro popolazione alle spese dei sentimenti del nostro Paese". Pur non menzionandolo direttamente si riferiva al Primo Ministro giapponese Junichiro Koizumi per le sue ripetute visite cerimoniali presso il tempio Yasukuni dove sono custodite le ceneri di quattordici "criminali di guerra" nipponici. Ne danno notizia vari giornali giapponesi e coreani: quest'ultimi sottolineano che si tratterebbe di critiche espresse di persona dal Presidente coreano in quanto quei rilievi "non erano nel testo scritto preparato dallo staff del presidente".
Nel tentativo di moderare la polemica, funzionari del Ministero degli Esteri della Corea del Sud sottolineano che si tratterebbe di "affermazioni di principio non direttamente rivolte al Primo Ministro giapponese", mentre i partiti dell'opposizione coreani come il Grand National Party (GNP) hanno attaccato il Presidente Roh per non aver menzionato direttamente Koizumi. Le critiche del Presidente Roh sono state fatte durante il discorso di commemorazione dell'85mo anniversario della rivolta coreana contro la dominazione coloniale giapponese.
I media coreani notano come dallo scorso anno si siano ripetuti commenti crudi e azzardati da parte di uomini di governo giapponesi e che le continue visite del Primo Ministro Koizumi al tempio Yasukuni e l'intento più volte espresso di farvi visita annualmente stiano rendendo sempre più difficili le relazioni tra i due Paesi. A gettare benzina sul fuoco vi è anche l'allestimento in Corea del Sud di una mostra di un migliaio di foto inedite che mostrano la crudeltà della dominazione giapponese e la promulgazione da parte del Parlamento coreano di una legge per investigare le attività filo-nipponiche durante il colonialismo.
In questi anni la questione delle visite dei rappresentanti governativi e premier nipponici al tempio Yasukuni (un tempio shintoista a Tokyo dove dal 1978 sono conservate le ceneri di 14 criminali di guerra classe A) ha ripetutamente sollevato le rimostranze dei governi di Corea del Sud e Cina ma anche di gruppi e movimenti della società civile giapponese. Nei mesi scorsi un gruppo di 631 persone aveva aperto una causa presso la Corte distrettuale di Osaka chiedendo compensazione per la visita effettuata dal primo ministro Koizumi il 13 agosto del 2001 in quanto "violazione della Costituzione". Venerdi scorso la Corte di Osaka si è pronunciata rigettando la loro domanda. [GB]