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Caso Peacelink: lo scontro continua sulle pagine di Libero
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Il quotidiano 'Libero' scende in campo e rivela che è Corrado Maria Daclon, presidente dell'associazione ambientalista 'Pro Natura', il consulente Nato che ha fatto causa a Peacelink chiedendo un risarcimento danni di 50.000 euro per aver riportato sul proprio sito un appello che il consulente Nato non avrebbe firmato.
Il nome di Daclon, finora celato dall'associazione Peacelink per ragioni di tutela della privacy, è adesso di dominio pubblico e, secondo Peacelink, la "sua divulgazione fa nascere una serie di interrogativi sui punti di contatto tra il mondo ambientalista e gli apparati militari dell'Alleanza Atlantica".
Con un articolo di Enrico Novi dal titolo "Arruolato dai pacifisti, ma lui non lo sapeva", apparso il 3 agosto sul 'Libero', il quotidiano diretto da Vittorio Feltri prende posizione a difesa del presidente dell'associazione ambientalista 'Pro Natura', Corrado Maria Daclon. Secondo l'articolista, il Daclon "non si sarebbe mai sognato di firmare un 'manifesto ambientalista' con frasi del tipo: 'La guerra e' divenuta strumento ordinario di gestione della potenza imperiale Usa, con effetti umanamente e ambientalmente tragici e inaccettabili'". E questo perchè Corrado Maria Daclon, "non sta con i no-global per scelta di principio" e soprattutto perchè "oltre a insegnare all'universita' di Venezia, fa il consulente per la Nato e per la Nasa, e certe frasi, dunque, non sono proprio il massimo della diplomazia verso i suoi committenti".
La risposta dell'associazione non si è fatta attendere e Carlo Gubitosa, segretario di Peacelink, ha inviato alla direzione del quotidiano una lettera con richiesta di rettifica. In essa si sottolinea che il testo per cui Corrado Daclon ha sporto causa all'associazione "non e' un 'manifesto di PeaceLink', ma la riproduzione integrale del 'Manifesto per un Forum Ambientalista', pubblicato nel 2000 da altri siti" e solo successivamente segnalato dal sito dell'associazione pacifista.
La lettera di Gubitosa ricorda che il prof. Daclon non ha chiesto a Peacelink la rimozione della propria firma dal testo dell'appello, ma ha invece deciso di procedere direttamente con una causa civile verso l'associazione pacifista senza alcun previo contatto, richiesta di rettifica o diffida. Inoltre l'articolo di 'Libero' afferma che Corrado Daclon si sarebbe rivalso contro Peacelink 'in base alla legge sul trattamento dei dati personali', mentre - afferma Gubitosa - "il danno ipotizzato da Daclon è ancora tutto da dimostrare, non e' una violazione della privacy, ma un freno alla sua carriera come consulente Nato".
Ma soprattutto l'associazione considera "lesivo della propria dignità e deontologicamente scorretto" da parte di 'Libero' l'accostamento del nome di Peacelink a minacce di violenza nei confronti del Daclon"; minacce che - sottolinea la nota di Peacelink - "nessuno dei nostri associati ha mai pronunciato nè scritto". L'articolo di 'Libero', infatti, per screditare l'immagine dell'associazione nonviolenta riporta parte di una mail con frasi ingiuriose; mail che - ricorda Gubitosa - è "apparsa per pochi secondi sul nostro sito ed è stata eliminata da più di sei mesi".
Finora 'Libero' non ha pubblicato alcuna rettifica e Peacelink ha perciò deciso di inviare la propria nota a tutti i principali organi di informazione italiani chiedendone la diffusione e la pubblicazione.
Nel frattempo, però, l'associazione ambientalista 'Pro Natura' ha deciso di rivedere il ruolo del prof. Corrado Maria Daclon. Mentre, nell'articolo di 'Libero' e nello stesso atto di citazione pervenuto a Peacelink, il prof. Daclon è definito Presidente di 'Pro Natura', nel sito dell'associazione ambientalista il professore viene qualificato come Segretario generale.
I legami del prof. Daclon con gli ambienti Nato sono comunque ben documentati non solo dall'atto di citazione pervenuto a Peacelink (nel quale si afferma che il Daclon è consulente della Nato per le questioni ambientali e figura tra i partners scientifici della "Commettee on the Challenges of Modern Society" avendo svolto per la Nato medesima missioni e studi), ma dallo stesso sito della Nato nel quale il professore appare in un lungo elenco di "research partner" per gli affari scientifici e specificamente per le "politiche ambientali" (environmental policy). Documentazione riportata in un dettagliato profilo del prof. Daclon pubblicato su Analisi Difesa.
Va ricordato che la denuncia contro Peacelink è arrivata a tre anni dalla pubblicazione (sul sito di Peacelink e nella mailing-list), il 10 febbraio 2000, del testo completo del 'Manifesto per un forum ambientalista'. Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il prof. Daclon che pero', nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha dichiarato di non avere mai sottoscritto l'appello, e ha citato in giudizio i responsabili dell'associazione.
Peacelink è un'associazione nonviolenta di volontariato dell'informazione che dal 1992 offre un'informazione alternativa sui problemi della pace, disarmo, nonviolenza, diritti umani, liberazione dei popoli oppressi e liberta' di espressione. Tutti i volontari di Peacelink svolgono il proprio lavoro gratuitamente e l'associazione sta raccogliendo fondi per poter affrontare il processo.
Lo scorso 8 luglio, dopo un secondo incontro puramente formale per la completa costituzione delle parti, il Tribunale di Taranto ha fissato per il 2 marzo 2004 l'udienza del processo che il prof. Daclon ha intentato contro Peacelink. Tutti i documenti relativi al caso sono reperibili sul sito dell'associazione all'indirizzo: http://italy.peacelink.org/emergenza [GB]
Fonti: Peacelink