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Giappone e Corea del Sud: accordi e nuove ansie tra i due Paesi
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I leader di Giappone e Corea del Sud, il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi ed il presidente sudcoreano Roh Moo-hyun incontratisi durante un recente visita di quest'ultimo in Giappone, si sono trovati d'accordo nel cercare vie comuni per una soluzione pacifica alla crisi internazionale legata al programma nucleare della Corea del Nord.
Concordi nella condanna dei programmi nucleari nordcoreani e sulla necessità di una soluzione diplomatica, i due leader hanno dato però accenti diversi alla possibile soluzione della crisi. Da un lato il presidente Rho ha sottolineato l'importanza del dialogo sostenendo che "la percezione del governo sudcoreano è che la Corea del Nord usi la crisi nucleare per ottenere garanzie sulla sicurezza del suo regime e aiuti economici, non per minacciare realmente le nazioni vicine". Dall'altro, il primo ministro Koizumi ha voluto mettere in risalto la necessità di trattare la questione in maniera più decisa attraverso pressioni da esercitare sul governo di Pyongyang.
Entrambi si sono detti comunque disponibili a fornire aiuti economici e finanziari alla Corea del Nord non appena venisse raggiunto un accordo in grado di disinnescare la crisi in atto.
La visita di quattro giorni del presidente sud-coreano ha avuto anche come obiettivo lo sviluppo dei rapporti bilaterali tra i due Paesi. In particolare si è deciso di avviare i negoziati per un'area di libero scambio commerciale e di sostenere l'interscambio culturale favorendo in particolare contatti tra giovani studenti e sportivi.
Permangono comunque differenti valutazioni sulle questioni dell'occupazione imperiale giapponese ai danni della Corea - che il presidente sudcoreano ha definito una "top priority" e sentimenti di "ansia e paura" da parte coreana sulla revisione della Costituzione e sulla crecente militarizzazione del Giappone.
Nei giorni scorsi, infatti, il Parlamento giapponese ha approvato per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, una serie di norme che legittimano a rispondere con la forza a eventuali attacchi militari. Ed è di queste ore la notizia che il partito di Governo, il Liberal Democratic Party, ha dato il via libera all'invio delle Forze militari giapponesi in Iraq nonostante l'opposizione di molti movimenti della società civile all'invio dei militari giapponesi in zone di guerra.
Fonti: Misna, Japantimes, Koreaherald, Japantoday;