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Kenia, si assapora la giustizia
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Qualcosa sembra muoversi sul fronte della giustizia e dei diritti umani in Kenia. Il Parlamento di Nairobi ha in questi giorni approvato una mozione per chiedere al Governo di istituire una Commissione d'inchiesta sui casi di abusi, tra cui detenzioni e violenze fisiche, perpetrate in passato, ai danni di professori universitari, politici e dissidenti kenioti. La proposta è stata approvata per acclamazione trovando il sostegno sia del governo che dell'opposizione. Liberato intanto David Makara in seguito ad una sentenza in suo favore del primo Tribunale di Nyahururu. Makara era stato ferito con colpi d'arma da fuoco il 15 dicembre 2003. Gli avevano sparato alcuni poliziotti ubriachi e poi lo avevano imprigionato accusandolo di furto con violenza. La sentenza rappresenta il successo di una lunga ed estenuante battaglia nonviolenta i cui protagonisti erano tutti in aula: gli americani di International Justice and Mission, il direttivo di Saint Martin, i nove giovani che si sono fatti arrestare durante un atto di disobbedienza civile in solidarietà a Makara, parenti ed amici. Fuori dall'aula, come per i precedenti appuntamenti con la "giustizia", vi erano numerosissimi manifestanti. "E' una delle prime volte che la gente assapora la giustizia qui in Kenya. Anche un disgraziato come Makara, ex ragazzo di strada, ha la possibilità di conoscere una cosa semplicissima quanto la giustizia" dichiarano dall'associazione Saint Martin "L'oppresso ha avuto ragione sull'oppressore. La forza della legge sulla legge della forza che ha tenuto a bacchetta per generazioni questo paese". Altra notizia positiva il fatto che il governo di Mwai Kibaki abbia finalmente disposto un'indagine sulla morte di padre John Anthony Kaiser, strenuo difensore dei diritti umani, missionario, originario del Minnesota (Usa), trovato morto il 24 agosto 2000 nei pressi del lago Naivasha.