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Italia: Robin Hood dimezza i fondi per i poveri del mondo
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Mentre il ministro degli Esteri, Franco Frattini, auspica in un'audizione davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato che si faccia "una buona legge di riforma della cooperazione" e che "sia rilanciata fortemente quella bilaterale", le ong ActionAid e il Cocis denunciano i tagli delle risorse che rischiano di far sparire entro tre anni la cooperazione allo sviluppo italiana.
Il decreto legislativo 112 del 25 giugno scorso, cioè il testo del Dpef 2009-2013, all'articolo 60 comma 11 (testo integrale in .pdf) stabilisce infatti che l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo venga ridotto di 170 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009.
"Si tratta di una riduzione di quasi la metà dell'aiuto pubblico allo sviluppo gestito dal Ministero degli Affari Esteri che porterebbe le risorse a disposizione nel 2011 a soli 393 milioni di euro" - afferma il segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte. "Solo pochi giorni fa il Governo aveva annunciato un piano d'azione per la sicurezza alimentare da presentare al prossimo vertice G8 ma ci chiediamo come questo si combini con i tagli alle risorse per la lotta alla povertà". Ad oggi - ricorda ActionAid - sono 750 i milioni di euro che separano il nostro paese dal livello minimo definito a livello europeo per le risorse da destinare all'aiuto allo sviluppo. "Tagliare i finanziamenti invece di aumentarli significa far fare al nostro paese un grosso passo indietro. Se il Governo non dimostra coerenza tra gli impegni presi a livello internazionale e le risorse messe effettivamente in campo arriverà all'appuntamento del G8 del 2009 senza alcuna legittimazione internazionale per guidare il vertice" - conclude De Ponte.
"La mano di Robin Hood sbaglia obiettivo e taglia ai poveri a beneficio dei benestanti" - commentano le Ong del Cocis. "Ancor più grave che si tratti proprio di una manovra all'interno della cosidetta 'tassa Robin Hood'. Così mentre l'Italia mette a disposizione della comunità internazionale la città di Milano per l'Expo mondiale 2015 intitolata 'Sfamare il mondo' ed il governo si prepara ad accogliere i delegati internazionali per il G8 che sarà centrato nel 2009 sul tema dell'Africa, si tagliano le risorse alla cooperazione allo sviluppo". La federazione di 25 Ong del Cocis protesta "a nome dei partner del Sud del Mondo che si vedranno tagliati i fondi per sostenere i programmi di sviluppo locale, e ne reclamano il ripristino, quanto meno in nome degli impegni internazionali che tutti i governi che si sono succeduti alla guida del paese, negli ultimi 12 anni, si sono assunti, compreso quello di raggiungere la media europea degli aiuti allo sviluppo entro il 2010".
Un rapporto di Concord, la confederazione europea di circa 1600 ong, riportava lo scorso maggio che "l'Italia è stata la zavorra d'Europa" per gli aiuti pubblici allo sviluppo (Aps). Proprio per l'insufficiente destinazione dei fondi da parte dell'Italia, lo scorso anno la media europea degli Aiuti allo sviluppo è stata per la prima volta in calo rispetto al trend positivo degli ultimi anni.
In un rapporto pubblicato negli stessi giorni dal titolo "L'Italia e la lotta alla povertà nel mondo. Pronti per il G8?" (in .pdf), l'ong ActionAid Italia sottolineava che per riportare la cooperazione italiana in linea con gli altri Paesi europei in tempo per la presidenza del G8 occorre uno stanziamento di 750 milioni di euro entro fine anno "per arrivare allo 0,33% tra Aps (Aiuti pubblici allo sviluppo) e Pil che l'Italia avrebbe dovuto raggiungere già nel 2006 e che le permetterebbe di allinearsi allo standard Ue".
Giorgio Beretta