Afghanistan: emergenza freddo, ActionAid invia aiuti

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L'associazione ActionAid ha in programma di fornire soccorso immediato a 179 villaggi afghani messi ginocchio dall'ondata di freddo di quest'inverno, il peggiore degli ultimi trent'anni. "Alcuni villaggi sono completamente isolati e l'entità dei danni provocati è in costante aumento"- afferma Mudasser Hussain Siddiqui, portavoce di ActionAid in Afghanistan, sottolineando che i problemi stanno aumentando soprattutto per le persone che vivono lontane dai centri urbani. "In questo momento - prosegue Siddiqui - le necessità più urgenti sono il cibo, il carburante per il riscaldamento e il foraggio per gli animali. L'esperienza ci insegna che quando le persone perdono i loro capi di bestiame, i tempi di recupero si allungano notevolmente. Per questo è necessario investire nei rifornimenti di foraggio immediatamente".

Gli aiuti - coperte, vestiti caldi per i bambini e alimenti di base come farina, olio e zucchero - sono destinati a 28mila persone a Darzab, Questhpa, Khamiyab, Murdian, e Khawaja Do Koh, distretti della provincia di Jawzja. ActionAid ha realizzato negli scorsi giorni un'analisi della situazione in 5 distretti della provincia di Jawzjan, incontrando, oltre alle autorità governative, i membri dei consigli per lo sviluppo delle varie comunità. I risultati dell'analisi evidenziano come più di 4.350 famiglie siano state colpite dalle forti nevicate e 34 persone, la maggior parte bambini, siano morte. Circa 11.140 capi di bestiame sono inoltre andati persi. "Il popolo afgano è abituato a situazioni climatiche estreme ma queste temperature sono veramente eccezionali e stanno mettendo a dura prova l'intera popolazione" - sottolinea il portavoce dell'associazione.

Stamane il Ministero degli Esteri ha disposto l'invio di un volo di emergenza con a bordo beni umanitari a favore della popolazione afghana residente nel distretto di Surobi, dove circa tremila famiglie devono far fronte all'emergenza invernale. I beni forniti dalla cooperazione italiana, si legge in una nota del Ministero, ammontano a circa 58 tonnellate di generi di prima necessità, per un valore complessivo di circa 400mila euro.

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