Fondo Aids: l'Italia versa in anticipo i 130 milioni di euro del 2008

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Con un versamento anticipato di 130 milioni di euro, l'Italia è stato il primo paese a versare la quota per il 2008 al 'Fondo Globale per la lotta contro l'Aids, la Tubercolosi e la Malaria' (GFATM). Lo riporta una nota diffusa nei giorni scorsi dal GFATM in cui il direttore dell'ufficio relazioni esterne del Fondo, Christoph Benn, spiega che il governo italiano con il versamento anticipato di 130 milioni di euro ha portato l'esborso complessivo italiano dal 2002 ad oggi a 790 milioni di euro. Il pagamento si è reso possibile grazie all'approvazione di un decreto ad hoc collegato alla legge Finanziaria votato alle Camere.

Nonostante le solenni promesse del governo Berlusconi al G8 di Genova, solo col il decreto extragettito approvato lo scorso giugno dal Consiglio dei Ministri l'Italia aveva stanziato i 260 milioni di euro per il 'Fondo Globale': un impegno del programma pre-elettorale dell'Unione riconfermato pubblicamente in più occasioni dal presidente Prodi.

"Un segnale importante di responsabilità da parte del governo italiano" - commenta ActionAid Italia attiva dal 2002 sul tema con la campagna 'No Poverty, No Aids'. "L'Italia è il primo paese a pagare la sua quota annuale al fondo" - continua ActionAid - "ma questa inversione di tendenza rispetto al passato, se da un lato pone il nostro paese nella posizione di esercitare una rinnovata leadership tra i paesi donatori, è purtroppo anche la conferma che la promessa fatta in sede di G8 di raddoppiare il proprio stanziamento e portarlo a 260 milioni, non verrà mantenuta".

"Finalmente una buona notizia, un risultato molto positivo - aggiunge l'eurodeputato Vittorio Agnoletto, già presidente della Lila - ottenuto grazie alla lotta che abbiamo condotto insieme a tantissime persone, all'impegno della società civile. È il segno che la mobilitazione della società civile paga e che nel governo Prodi si fa spazio una nuova idea di solidarietà e cooperazione internazionale".

"La notizia che giunge in queste ore da Ginevra non fa che rafforzare il successo di questa mobilitazione e fa ben sperare anche per la conclusione positiva dell'iter parlamentare della nuova legge sulla Cooperazione allo Sviluppo. Ora bisogna fare un salto di qualità nelle nostre rivendicazioni - conclude Agnoletto - e chiedere che l'Italia, come tutte le altre nazioni economicamente più avanzate, versi un contributo proporzionato al suo prodotto interno lordo. Solo così si potranno raggiungere due tra gli Obiettivi del Millennio per il 2015: l'arresto delle pandemie di Aids, tubercolosi e malaria e la destinazione dello 0,7 per cento del Pil per l'aiuto pubblico allo sviluppo sempre entro il 2015".

Il 'Fondo Globale' è oggi uno dei principali meccanismi di finanziamento dei programmi di lotta ad Aids, Tubercolosi e Malaria. Con 7,7 miliardi di dollari approvati per la realizzazione di oltre 450 interventi in 136 Paesi, in soli cinque anni il Fondo ha contribuito a triplicare il numero di pazienti sotto terapia anti-retrovirale e a curare quasi tre milioni di malati di tubercolosi, salvando la vita a 1,8 milioni di persone. "Secondo le stime, se il GFATM reperisse 18 miliardi di dollari, potrebbe salvare 50 milioni di vite umane e garantire l'accesso universale alle cure entro il 2010" - spiega ActionAid. "Questo non sarà però possibile se i governi donatori non raddoppieranno i loro sforzi per mantenere le promesse fatte a livello internazionale".

Dal 2001 al 2006, l'Italia ha canalizzato l'80% dei propri stanziamenti per la sola lotta all'HIV, circa 600 milioni di euro, attraverso il Fondo Globale. Con il pagamento dei 260 milioni di euro di cui l'Italia era debitrice per il biennio 2006-2007 e il pagamento anticipato della quota prevista per il 2008 viene confermato un maggiore impegno italiano nei confronti del Fondo. "E' questo il momento - conclude ActionAid - per presentare, anche presso gli altri governi del G8, un piano dettagliato di finanziamento dell'accesso universale alle cure entro il 2010 e approvare urgentemente uno strumento legislativo che renda sicuro nel lungo periodo il contributo italiano al Fondo Globale". [GB]

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