Aids: l'Onu riduce le stime, non si abbassi la guardia

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Un rapporto pubblicato nei giorni scorsi da Unaids, l'agenzia Onu per la lotta all'Aids, corregge le stime precendenti sul numero di persone affette dal virus dell'Aids, da quasi 40 milioni a 33 milioni. Il calo è legato soprattutto alla revisione delle stime in India dove l'agenzia aveva stimato 5,7 milioni di malati, dato che nel recente rapporto ha più che dimezzato portandolo a 2,5 milioni. "Ma le cifre mostrano che è ancora necessario intensificare gli sforzi contro la diffusione della malattia" - afferma Unaids. "Con oltre 6.800 nuove infezioni e oltre 5.700 morti al giorno per l'Aids, dobbiamo estendere i nostri sforzi per ridurre in modo significativo l'impatto dell'Aids nel mondo".

Secondo i dati dell'ultimo rapporto, l'Africa rimane il continente più colpito, ma in alcune zone asiatiche si registra il più veloce tasso di crescita dei contagi. Due terzi delle nuove infezioni sono nell'Africa sub-sahariana, anche se il numero totale dei malati nella regione - dove ci sono 22,5 milioni di persone contagiate, tre quarti dei decessi totali - è minore di 1,7 milioni rispetto allo scorso anno. In Asia ci sono 4,9 milioni di casi, con l'Indonesia che registra l'incremento più veloce del continente e il Vietnam che ha il doppio dei casi rispetto al 2000. In termini procapite la regione più colpita al mondo sono i Caraibi, con l'1 per cento degli adulti contagiati (circa 230.000 persone). "Sicuramente stiamo cominciando a vedere un ritorno dell'investimento nella lotta alla malattia. Ma dobbiamo aumentare i nostri sforzi per ridurre significativamente l'impatto dell'Aids nel mondo" - ha commentato il direttore esecutivo di Unaids, Peter Piot. Secondo i dati del rapporto, dei circa 33,2 milioni di persone affette dal virus nel mondo, 2,5 milioni sono bambini.

Ad una settimana dalla Giornata Mondiale per la lotta all'Aids, l'associazione ActionAid invita i governi "a non abbassare la guardia e anzi a raddoppiare gli sforzi per mantenere le promesse per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo dell'accesso universale alle terapie entro il 2010". "E' più che mai urgente proteggere i diritti di coloro che ogni giorno vivono le sofferenze della malattia e cercare di fermare la diffusione dell'Hiv" - sottolinea Marco De Ponte di ActionAid. "La buona notizia è che è il numero di persone che muoiono a causa dell'Aids è più basso di quanto ci aspettavamo e questo risultato è in parte dovuto al successo delle terapie antiretrovirali e ai programmi di prevenzione". "Ciò che dovrebbe far discutere - avverte De Ponte - non è la differenza fra le precedenti e le ultime stime sull'Aids, ma quella che ancora esiste tra questi numeri e ciò che invece sarebbe necessario fare per salvare vite umane e prevenire nuove infezioni".

Il 'Fondo Globale per la lotta all'Aids, tubercolisi e malaria' (GFATM) precisa che le richieste di 12/18 miliardi di dollari necessari per combattere le tre pandemie non sono basati sulle stime dell'agenzia Onu Unaids, ma sulle richieste dei paesi direttamente interessati per finanziare programmi nella lotta alle malattie. Il Fondo destina un quarto delle risorse internazionali nella lotta all'Aids e due terzi in programmi per la tuberocolisi e la malaria. [GB]

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