Vicenza: piazza vietata ai Beati

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Il sindaco Hullweck e l'amministrazione della città di Vicenza hanno vietato l'uso di Piazza Matteotti all'associazione "Beati i costruttori di pace" per le iniziative in programma per ricordare le vittime di Hiroshima e Nagasaki. "Sono almeno 20 anni che l'associazione "Beati i costruttori di pace" fa memoria il 6 e 9 agosto dei 140.000 morti di Hiroshima e dei 70.000 di Nagasaki, per rinnovare l'impegno contro le bombe atomiche e contro tutte le guerre. Mai ci era successo che l'Amministrazione comunale della città in cui organizzavamo gli eventi ci negasse uno spazio pubblico" - ha affermato l'associazione 'Beati i costruttori di pace' nella conferenza stampa fatta ieri davanti al Comune di Vicenza.

"Siamo qui per invitare il Sindaco Hullweck, e tutti gli altri Amministratori della città di Vicenza che ci hanno vietato l'uso di Piazza Matteotti, a partecipare alle iniziative che abbiamo programmato per ricordare Hiroshima e Nagasaki. Per due motivi. Primo: la lotta contro l'atomica è un obiettivo comune dell'umanità. Secondo: chiediamo che vengano a verificare i contenuti e il metodo delle azioni per le quali abbiamo chiesto di usufruire della Piazza. Venga il Sindaco, e solo dopo - non prima - dichiari che si tratta di quattro giorni di antiamericanismo". "Quest'anno le nostre iniziative cominciano con una veglia di preghiera ecumenica e continuano, ogni sera, con momenti di spettacolo e riflessione su San Francesco, sull'opposizione alle guerre, sulla necessità della nonviolenza, e la proposta di una Legge d'iniziativa popolare per eliminare le bombe atomiche dall'Italia" - segnala l'associazione.

Il Sindaco Hullweck, insieme al vicesindaco e assessore alla Pubblica Sicurezza Valerio Sorrentino, l'assessore al Turismo Pietro Magaddino, l'assessore allo Sviluppo Economico Ernesto Gallo, la responsabile dell'Ufficio Unesco Lorella Bressanello, la direttrice dei Musei Civici Maria Elisa Avagnina, il direttore del settore Cultura Riccardo Brazzale e il direttore della Mobilità Fausto Zavagnin hanno negato all'associazione lo spazio pubblico riferisce il Giornale di Vicenza.

"A noi, però, è arrivato solo un fax firmato da un funzionario, il capo dipartimento Finanza e Sviluppo Economico. In pratica, rispondono alla nostra richiesta di autorizzazione all'uso dello spazio pubblico di Piazza Matteotti spiegando che non si può! Nelle altre piazze della città ci sono i lavori in corso; in Piazza Matteotti devono parcheggiare i pullman dei turisti" - afferma l'associazione. E poi ricorda quanto segnala il fax del comune: "La città e la cittadinanza stanno attraversando un momento di particolare delicatezza e sensibilità in relazione alle ben note vicende di interesse nazionale a causa delle quali potrebbero scaturire particolari tensioni sociali dagli esiti non prevedibili e pericolosi".

"E' proprio per questo 'momento di particolare delicatezza' che abbiamo scelto quest'anno Vicenza come luogo per far memoria delle vittime di Hiroshima" - comunica l'associazione. E lo abbiamo scritto: "Non perché a Vicenza ci siano le bombe atomiche, ma perché Vicenza con la nuova base si configura come il pilastro, e al contempo l'avamposto, delle strategie della guerra preventiva". Sono riflessioni che vogliamo condividere. Da quando in qua, le riflessioni possono portare a "esiti non prevedibili e pericolosi"? Non sarà che il confronto sia ormai vietato? O forse la preghiera è diventata pericolosa?".

L'associazione comunque non ci sta e annuncia che "in questi anni abbiamo attraversato tanti posti di blocco di eserciti in guerra. Con la stessa serenità, ma con la stessa determinazione, da oggi pomeriggio alle 17.30 saremo in Piazza Matteotti, come da programma".

"Beati i costruttori di pace" promuove anche la Campagna per la raccolta di firme a favore del disegno di legge popolare per "Italia libera da armi nucleari" a cui aderiscono più di 50 associazioni della società civile italiana. La raccolta firme inizierà formalmente durante la Settimana della Pace (1-7 ottobre) e proseguirà per 6 mesi. "Stiamo prendendo contatti per iniziarla a Ghedi (BS) e Aviano, i comuni che sono principalmente interessati in quanto diverse fonti confermano che nella base USAF di Aviano e nell'aeroporto militare di Ghedi sono presenti 90 testate nucleari" - spiega Liza Clark del Comitato promotore. L'Italia ha ratificato nel 1975 il Trattato di Non Proliferazione nucleare (TNP), impegnandosi come Stato a non produrre né acquisire in alcun modo armi atomiche.

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