Onu chiede immediata moratoria delle cluster bombs

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"Chiedo urgentemente agli Stati di applicare un immediato congelamento dell'uso delle munizioni a grappolo": così il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Jan Egeland, ha fatto appello alla comunità internazionale all'apertura della Conferenza di riesame della 'Convenzione sull'uso delle armi convenzionali' oggi a Ginevra. "Fino a quando non ci sarà un bando effettivo, queste armi continueranno ad avere conseguenze di enormi proporzioni sui civili, mutilando e uccidendo donne, bambini e altri gruppi di persone vulnerabili". Per questo, "gli Stati riuniti per la Conferenza di revisione della Ccw dovrebbero impegnarsi immediatamente a congelare l'uso di munizioni a grappolo e a rafforzare il diritto internazionale umanitario in materia".

Alla richiesta del coordinatore umanitario dell'Onu ha fatto seguito il messaggio del Segretario dell'Onu Kofi Annan che ha chiesto alla Conferenza di "trovare norme che riducano e eliminimo definitivamente l'orrendo impatto di queste bombe". Nelle scorse settimane Annan, dopo aver denunciato l'uso di bombe a grappolo da parte di Israele durante la guerra contro Hezbollah in Libano aveva chiesto all'Onu di "agire rapidamente per neutralizzarle". Nel suo messaggio odierno Annan chiede in particolare una moratoria dell'uso di cluster bombs "dirette contro installazioni militari dislocate vicino o in aree abitate" mentre ha ricordato che "queste installazioni sono illegali secondo la normativa umanitaria internazionale".

La Conferenza dovrebbe portare all'adozione di un protocollo, ma secondo il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) la bozza del testo non contiene misura obbligatorie per prevenire l'aumento costante dell'uso di munizioni a grappolo - segnala l'agenzia Misna. La Croce Rossa Internazionale chiede la messa al bando immediata dei molti modelli di bombe a grappolo palesemente imprecisi o inaffidabili, la loro eliminazione e insieme il divieto di fare uso di cluster bombs anche contro obiettivi militari collocati in una zona abitata riporta l'Unità online.

La Campagna "Stop cluster munitions" chiede che questi ordigni siano equiparati alle mine antipersona e che siano messi al bando: secondo l'organizzazione non governativa "Handicap international", dal 1973 le cluster bombs avrebbero provocato più di 11mila vittime e 33 milioni sarebbero gli ordigni rimasti inesplosi sul terreno. Il mese scorso la Santa Sede ha chiesto una moratoria nel loro utilizzo e trattati internazionali che le proibiscano e le limitino. Le cluster bombs, bombe a grappolo, uccidono soprattutto dopo la fine dei conflitti: sono relativamente recenti e sono state messe a punto dopo il bando di sistemi precedenti, in sostituzione delle mine antipersona. E' stato calcolato che le bombe inesplose (circa il 10-30%) rimangono sul terreno diventando delle mine che possono esplodere in seguito al minimo contatto.

In Italia, 37 senatori hanno firmato un disegno di legge di modifica della legge 374/97 (messa al bando delle mine antipersona) che ha l'obiettivo di estenderne gli effetti anche alle cluster bomb. La Campagna italiana contro le mine chiede al Governo italiano di approvare urgentemente questo disegno di legge. Va ricordato che le ditte italiane che hanno prodotto e - forse producono ancora - cluster bombs sono due: la Simmel Difesa di Colleferro (Roma) e la SNIA BDP. Simmel Difesa afferma sul proprio sito di non aver mai prodotto questo tipo di ordigni, ma il catalogo online - adesso non accessibile - fino a poco tempo ne faceva bella mostra. Anche il parlamento svizzero si appresta a discutere un'iniziativa per il divieto delle bombe a grappolo: la Svizzera possiede 200mila esemplari di questo tipo di armi e la proposta chiede "il divieto di fabbricazione, esportazione, stoccaggio e utilizzazione di queste armi in Svizzera".

Le bombe a grappolo sono piccole bombe esplosive trasportate in un grosso contenitore che si apre a mezz'aria, scaraventandole su di una vasta aerea. Tali bombe possono essere gettate da aerei, missili o proiettili di artiglieria. Poiché i frammenti contenuti viaggiano ad alta velocità, quando colpiscono le persone producono onde pressorie all'interno del corpo che determinano danni orribili ai tessuti molli e agli organi interni: perfino un solo frammento che colpisce una persona può determinare rottura della milza o far esplodere l'intestino. Poiché si disperdono in un area vasta e sono difficili da guidare su un preciso bersaglio, le bombe a grappolo risultano particolarmente pericolose quando usate vicino ad aree abitate da civili. Inoltre, esse possono non esplodere: se il contenitore si apre ad una altezza sbagliata, o se la discesa delle bombe è interrotta da alberi o se cadono su un terreno soffice, possono non detonare. [GB]

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