Afghanistan: l'oppio finanzia i talebani e aumenta del 60%

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"Le armi e i salari dei talebani sono finanziati dall'oppio: è una guerra combattuta su due fronti". Lo ha detto stamattina a Bruxelles Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), presentando il Rapporto annuale sulla produzione di oppio nel paese asiatico. Costa ha chiesto con decisione ulteriori sforzi e risorse alla Nato per "azzerare l'industria dell'oppio nel sud dell'Afghanistan, distruggendo i laboratori di eroina, chiudendo i bazar per la vendita della droga, attaccando i convogli di oppio e perseguendo i grandi trafficanti".

Secondo il Rapporto, la coltivazione di oppio ha raggiunto quest'anno i 165.000 ettari, con un incremento del 59% rispetto al 2005, stabilendo un record negativo mai raggiunto in precedenza: con 6100 tonnellate di oppio l'Afghanistan, da solo, potrebbe far fronte al consumo mondiale di questa droga. Costa ha aggiunto che soltanto sei delle 34 province dell'Afghanistan - principalmente nell'est del paese - sono libere dalla coltivazione di oppio, ma sono anche le più povere. Le persone coinvolte nella produzione dell'oppio sono 2,9 milioni, il 12,6% della popolazione, quasi un terzo in più rispetto al passato. "I tre miliardi di dollari che il Paese genera illegalmente attraverso la droga sono l'equivalente di un 'Piano Marshall' che l'Afghanistan si è inventato. Sono soldi che trascinano l'Afghanistan in una spirale di distruzione e terrore" - ha commentato il Direttore Esecutivo dell'Unodc.

Intanto il tribunale di Kabul ha assolto i due sospetti assassini di cinque operatori di Medici Senza Frontiere (Msf) uccisi nella primavera del 2004 mentre tornavano in automobile da una clinica rurale nel nord dell'Afghanistan. I due, Abdul Latif e Shampaq, sono però stati condannati rispettivamente a 1 e 5 anni di prigione per "non avere impedito l'assassinio". Msf non comprende il significato della sentenza e denuncia le numerose anomalie nel corso del processo giudiziario. "Le numerose anomalie nel corso del processo giudiziario di cui siamo venuti a conoscenza sollevano molte domande sul caso. E sorgono anche dubbi sul modo in cui il resto del caso sarà gestito in futuro. Temiamo inoltre che non verranno prese altre iniziative nel processo giudiziario" - comunica l'associazione umanitaria. In seguito all'evento, Msf ha sospeso tutte le sue attività nel paese. [GB]

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