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Arci: appello all'UE per i fondi alla Palestina
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"La decisione dell'UE di bloccare i fondi destinati all'Autorità Nazionale Palestinese è vergognosa e inaccettabile. Essa ricatta e affama la popolazione palestinese, già in gravi difficoltà economiche e sociali, a causa della sua scelta elettorale assolutamente legittima e compiuta attraverso un processo pienamente democratico" - afferma un appello online dell'Arci all'Unione Europea alla quale ricorda che la "decisione si assume la responsabilità di incoraggiare l'escalation militare israeliana e la violenza che i bombardamenti e le uccisioni di questi giorni nei territori palestinesi occupati stanno a testimoniare. L'Arci ribadisce he "la decisione dell'UE non rappresenta i sentimenti delle popolazioni europee che credono nella pace, nel rispetto e nella democrazia".
Nei giorni scorsi dopo che Canada, Stati Uniti e Unione Europea hanno deciso di sospendere gli aiuti finanziari all'Autorità Nazionale Palestinese in seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni legislative, un forte appello alla comunità internazionale a non boicottare gli aiuti per il popolo palestinese era stato lanciato anche dai 13 patriarchi e capi cristiani di Gerusalemme.
"Non si può boicottare un popolo già gravato da oppressioni e ingiustizie. La comunità internazionale è rimasta immobile e non ha fermato queste oppressioni" - riporta il messaggio. E Medici Senza Frontiere (MSF) considera la proposta di compensare le conseguenze sociali delle sanzioni ridistribuendo parte dei fondi attraverso l'Onu e altri organismi di aiuto internazionale una "proposta inaccettabile". "Se la decisione di sospendere l'aiuto spetta agli stati, gli attori umanitari non possono diventare un "palliativo sociale" di quelle misure ritorsive che danneggiano l'intera popolazione. Inoltre gli attori umanitari non hanno né la competenza, né le risorse o la responsabilità di sostituirsi all'Autorità Palestinese per assicurare l'erogazione dei servizi sociali" - riportava una nota di Medici Senza Frontiere.