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Migranti: bambini 'invisibili' rinchiusi nei Cpt
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Anche bambini tra i rinchiusi nei Centri di detenzione per migranti. Nei centri di permanenza temporanea (cpt) sono detenuti bambini e adolescenti, fermati al momento dello sbarco lungo le coste siciliane. Dal 2001 hanno raggiunto l'Italia via mare 80mila persone, tra questi centinaia i minori. Adolescenti soli provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Maghreb e dal Vicino oriente, ma anche donne o famiglie con bambini al seguito, provenienti da Eritrea, Etiopia, Somalia, Turchia e Iraq. Dal 2002 Amnesty ha raccolto 890 denunce sulla presenza di minori nei cpt di Lampedusa, Crotone, Agrigento, Caltanissetta e Trapani, tra cui 28 casi documentati di richiedenti asilo politico. Dati basati su testimonianze dirette e sull'incrocio di dati sui permessi di soggiorno dei richiedenti asilo, visto che all'interno dei Cpt né Amnesty, né altre ong - e nemmeno i giornalisti - hanno il permesso di entrare.
Bambino soldato in fuga dal suo paese di origine, nell'Africa sub-sahariana, 'John' e' arrivato da solo a Lampedusa. Ha dichiarato alle autorita' di avere solo 16 anni e cio' nonostante e' stato tenuto per due giorni nel Centro di permanenza temporanea e assistenza dell'isola, dove ha dormito in una stanza con sei uomini adulti. In seguito, e' stato trasferito in un altro centro dell'Italia meridionale, dove per un mese ha dovuto dividere una stanza con 12 adulti. Alla fine, 'John' ha trovato una sistemazione in un centro di assistenza per minori. Tuttavia, a cinque mesi dal suo arrivo in Italia, era ancora in attesa della nomina di un tutore che potesse rappresentarlo. 'Jennifer' e' nata pochi giorni dopo l'arrivo dei suoi genitori in Italia. Subito dopo la sua nascita, la famiglia e' stata trasferita in un caravan all'interno di un centro di detenzione, dove ha trascorso 20 giorni. Secondo quanto ha dichiarato ad Amnesty International la madre di 'Jennifer', non v'erano alberi o altre forme di protezione dal caldo torrido estivo e la neonata piangeva costantemente.
'E' assolutamente inaccettabile e contrario alla legge che i minori, con o senza i loro familiari, siano sistematicamente detenuti al loro arrivo in Italia. Dopo un viaggio drammatico in cui possono aver rischiato piu' volte la vita, i minori non accompagnati vengono spesso sottoposti a perquisizioni corporali e possono vedersi confiscati i loro effetti personali. Vivono dunque, ancora una volta, una situazione drammatica: quando vengono trasferiti nei centri di detenzione e poi al loro interno, dove possono trovarsi in condizioni precarie, insieme ad adulti con cui non hanno alcun grado di parentela. Spesso ai minori, accompagnati e soli, non vengono fornite informazioni o assistenza di tipo legale. In alcuni casi, i minori non accompagnati rischiano di essere respinti verso i paesi da cui sono fuggiti, a causa di una inaccurata valutazione della loro eta'' - ha sottolineato Giusy D'Alconzo, ricercatrice della Sezione Italiana di Amnesty International e autrice del rapporto 'Invisibili'.
L'associazione riconosce il diritto sovrano degli Stati di controllare l'ingresso, la residenza e l'espulsione di cittadini stranieri che si trovano nel loro territorio. Questo diritto, tuttavia, deve essere esercitato nel rispetto delle norme e degli standard internazionali sui diritti umani e non puo' prevalere a spese dei fondamentali diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo, a prescindere dal loro status e soprattutto quando si tratta di persone vulnerabili. Chi e' minore si trova in una condizione di particolare vulnerabilita' e merita dunque una protezione speciale e una considerazione primaria in ogni contesto. La valutazione di quale possa essere il 'superiore interesse' del minore, secondo quanto richiesto dalla Convenzione dell'Onu sui diritti dell'infanzia, dovrebbe guidare le prassi e le decisioni che coinvolgono, direttamente o indirettamente, i minori in ogni fase delle procedure riguardanti il fenomeno migratorio.
'E' davvero giunto il momento che il governo italiano ponga rimedio alle violazioni dei diritti umani che si verificano in generale ai danni dei migranti e dei richiedenti asilo e, nello specifico, contro i minori. L'Italia deve porre fine alla pratica della detenzione sistematica dei minori migranti e richiedenti asilo e adottare una legge organica sull'asilo per garantire loro la necessaria protezione. Il governo deve rimediare all'invisibilita', consentendo visite indipendenti nei centri di detenzione' - ha concluso Paolo Pobbiati. Amnesty invita quindi a mandare al Governo e al Parlamento via fax l'appello per mettere fine alla detenzione generalizzata di bambini migranti e richiedenti asilo, di rispettare gli standard internazionali sui diritti umani, di approvare una legge organica sul diritto di asilo e di rendere trasparenti la gestione dei centri di detenzione e i dati statistici. [AT]
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