Post-Tsunami: 13 milioni di euro la somma raccolta da Caritas

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Il 31% degli italiani dichiara di avere donato per lo tsunami, e le prime stime indicano che il 13% sono nuovi donatori. Lo evidenzia un'indagine Doxa sui comportamenti di solidarietà degli italiani, presentata nei giorni scorsi in occasione del 30° Convegno delle Caritas diocesane. Il periodo natalizio e la mobilitazione per il maremoto hanno così portato al 49% la quota di italiani donatori che, fino ad ottobre 2004, si era invece attestata al 28%, in forte calo rispetto al 39% del novembre 2002 e al 41% del novembre 2003.
Una gara di generosità che ha consentito a Caritas Italiana, in seguito alla raccolta nazionale affidatale dalla Cei, di ricevere 13 milioni di euro. Di questa somma 4 milioni di euro sono stati spesi per aiuti d'urgenza in Sri Lanka (1,6 milioni), India (1 milione), Indonesia (1 milione) e Thailandia (400 mila), altri 3.600.000 euro sono stati già impegnati e si stanno utilizzando su specifici ambiti progettuali (2 milioni in Sri Lanka, 1 milione nelle Maldive, 400.000 in Thailandia e 200.000 in Myanmar), mentre la somma rimanente sarà utilizzata per interventi a medio e lungo termine.

L'azione di Caritas Italiana si colloca infatti nel quadro complessivo della rete internazionale Caritas, impegnata in progetti per oltre 200.000.000 di euro, già stanziati per la realizzazione di programmi pluriennali che, a partire da un tempestivo intervento in fase di primissima emergenza (già assistite oltre 1 milione e 600 mila persone in 532 campi profughi), offrono continuità sul medio e lungo periodo nelle attività di riabilitazione e sviluppo delle strutture socio-economiche delle comunità colpite.

Attualmente le aree di azione di Caritas Italiana sono: Jaffna, Chilaw e Colombo in Sri Lanka, la Diocesi di Surat Thani e in particolare la parrocchia di Takuapa in Thailandia, l'isola di Nias (Diocesi di Sibolga) in Indonesia, la Diocesi di Tuticorin e le isole Andamane e Nicobare in India. Sono 8 gli operatori inviati sul posto: 3 in India - in Tamil Nadu; 3 in Sri Lanka, 1 in Thailandia e 1 in Indonesia. Si ipotizzano a breve una presenza anche nelle Maldive - la zona con la più alta percentuale di popolazione colpita - e progetti in tutta l'area interessata dal maremoto.
In Indonesia, nell'isola di Nias, diocesi di Sibolga, il lavoro è a sostegno della Caritas locale. Oltre ad attività di ricostruzione, è previsto un aiuto per 80 donne cui verrà fornito il materiale necessario per attività di sartoria.
In Thailandia il programma si articola su un ampio aiuto d'urgenza e riabilitazione ai sopravvissuti e su un'opera di sostegno psicologico, rivolta ai soggetti più vulnerabili. Le aree interessate sono in 4 province: Krabi, Phuket, Phang-nga e Ranong.
In India, nelle Isole Andamane e Nicobare si è da poco svolta una missione del nostro operatore e, insieme al Governo e al Sant John's Medical College, si è proceduto alla definizione di alcune aree di intervento: "Progetto per la Raccolta dell'Acqua Piovana" per sopperire alla carenza idrica che colpisce tutto l'arcipelago, "Progetto Pilota per la costruzione di un Centro Rurale di Formazione" e predisposizione sulle isole di vari servizi pubblici. Nell'Andhra Pradesh, nel Kerala e nel Pondicherry si stanno organizzando progetti per la ripresa della pesca e la ricostruzione delle case. Nel Tamil Nadu, Caritas Italiana è concentrata sulla diocesi di Tuticorin, tra le aree più colpite dal maremoto, affidata di recente al nuovo vescovo, Mons. Yvon Ambrosie, coordinatore di Caritas Asia e già direttore di Caritas India.
In Sri Lanka prosegue il lavoro di sostegno alla Caritas locale ed al team di esperti internazionali, concentrando l'impegno soprattutto nelle aree di Jaffna, Colombo e Chilaw, con la messa a punto di piani riabilitativi integrati, con attenzione specifica ai bambini.

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